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SPV: “Prima di iniziare i lavori vanno pagati gli espropri”
Una delegazione del CoVePA (Comitato Veneto Pedemontana Alternativa) ricevuta in municipio a Bassano agli assessori Bernardi e Beraldin. “Il Comune abbia il coraggio di denunciare i mancati pagamenti agli espropriati”
Pubblicato il 07-05-2013
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Superstrada Pedemontana Veneta: alcuni aspetti di pregnante attualità collegati alla realizzazione del tratto bassanese dell'infrastruttura sono stati al centro di un incontro tenutosi oggi in Comune a Bassano tra gli assessori ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica, Dario Bernardi e Mauro Beraldin, e una delegazione del CoVePA - Comitato Veneto Pedemontana Alternativa.
“Oggi alle ore 10 abbiamo incontrato gli assessori Bernardi e Beraldin del Comune di Bassano, abbiamo affrontato le questioni che sono aperte sugli espropri, sul cantiere di Bassano che interessa il Parco rurale civiltà delle Rogge, così come abbiamo affrontato le questioni relative alle centinaia di milioni di euro mancanti al Progetto - riferisce il portavoce del CoVePA Massimo Follesa in una nota trasmessa in redazione -. Con l'assessore Bernardi abbiamo detto che prima di iniziare i lavori vanno pagati gli espropri. La cosa non sta avvenendo per nessuno dei casi bassanesi come per altri nella parte di Montecchio Precalcino. SIS e il commissario lamentano la mancanza di 330 milioni di euro e questa cifra, per noi sotto stimata, è troppo simile a quella destinata agli espropri. Inoltre a noi risultano mancare oltre 500 milioni rispetto alle richieste di SIS. A Bassano nel cantiere vi sono poi numerose situazioni limite, a partire dalla cartellonistica che è priva di intestazione, ma molte e più gravi riguardano quelle di un mezza dozzina di espropri che riguardano le abitazioni di famiglie e i luoghi di lavoro di alcune attività. Per queste è prevista la demolizione e il trasferimento degli insediamenti, in nessun caso è stata chiusa la trattativa e quand'anche vi fosse stata non è stato versato un euro ne tanto meno vi sono cifre a disposizione per coprire le situazioni transitorie di affitto per nuove abitazioni o nuove sedi di attività.”
“Bernardi - prosegue il portavoce CoVePA - è concorde con noi è ha dichiarato che si è da tempo assunto questo impegno. Per noi la cosa non basta, non chiediamo al Comune di farsi carico degli accordi dei privati, ma di richiamare il concessionario al rispetto degli accordi, prima dell'inizio dei cantieri devono essere versate le somme del denaro altrimenti il cantiere deve essere fermato. Siamo consapevoli che il suo assessorato ha creato un servizio tecnico per gli espropri, per questo abbiamo chiesto a Bernardi di prendere in mano la gestione del territorio che spetta al Comune, ancorché il Commissario è in attesa di un giudizio e già due sentenze ne hanno denunciato l'arbitraria nomina. Abbiamo chiesto ai due assessori di avere il coraggio che ha avuto il presidente di Confartigianato e denunciare i mancati pagamenti e la situazione di stallo negli espropri, oltre a tutte le irregolarità presenti nel cantiere dei caselli di Bassano Ovest.”
L'incontro del CoVePA in Comune a Bassano
“In questo tratto - continua il comunicato - abbiamo fatto presente all'assessore Beraldin e al dirigente di Urbanistica Ferraro che l'amministrazione ha introdotto nel Piano degli Interventi un'area produttiva attestata nella zona dei caselli e vicina al futuro centro direttivo di SPV e all'area utenti e servizi richiesta da SIS all'interno dell'area di tutela del Parco delle Rogge. Abbiamo rilevato l'illegittimità del provvedimento e la decadenza dell'atto amministrativo in autotutela, poiché non risulta consultato chi è chiamato a far rispettare le tutele istituite con legge regionale del parco a est del Brenta tra Cartigliano, Bassano e Rosà. In sostanza abbiamo denunciato che il provvedimento del Comune di Bassano non rispetta le norme regionali ed europee sulla pianificazione, e che da anni i Comuni interessati hanno omesso di dare corso ai provvedimenti regionali sul parco e che è mancata la consultazione in conferenza dei servizi di chi era chiamato a approvare il provvedimento del PI preordinato alla modifiche delle norme che regolano il parco.”
“Questo atto a nostro giudizio è nullo - conclude Follesa - e siamo pronti a tutelare il parco nelle forme consentite dalla legge. Cosa che abbiamo fatto anche nei confronti del Commissario e del Genio Civile di Vicenza depositando l'ennesimo esposto, questa volta alla Procura di Vicenza perché indaghi sulle ragioni per cui non consegnati i documenti relativi alle fidejussioni bancarie per i cantieri e quelli relativi alle cauzioni idrauliche per i lavori sul Brenta. Soprattutto nell'esposto di oggi abbiamo per l'ennesima volta segnalato le gravi omissioni del progetto SPV come l'incompleta autorizzazione idraulica, e la mancanza dei documenti su Convenzione e PEF. La negazione all'accesso a questi documenti è ormai annosa ma non meno grave, ormai è chiara la volontà di nascondere documenti che proverebbero i mancati ricavi a causa della mancanza di traffico e da cui discende l'impossibilità di avere i finanziamenti bancari che dovrebbero coprire oltre 1100 milioni di euro dei 1800 che è la somma alla quale SIS si è aggiudicata la gara.”
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