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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Acquapark, si riparte
Niente subentro di proprietà dopo il blocco dei lavori per il crac Cosbau: il Comune di Cassola decide per la risoluzione in danno del rapporto contrattuale con Acquapark Srl e annuncia la nuova gara per il completamento dell'opera
Pubblicato il 28-02-2013
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Nuova, e a quanto pare importante puntata della telenovela Acquapark: il Comune di Cassola taglia definitivamente i rapporti con Acquapark Srl - la società, detenuta al 100% dalla Cosbau di Mezzocorona (Tn), concessionaria del Project Financing per la progettazione, costruzione e gestione trentennale del complesso natatorio di Borgo Isola - e annuncia i passi amministrativi che porteranno, tra circa due mesi, all'indizione della nuova gara di appalto per il completamento della struttura.
La decisione, contenuta in due delibere approvate dalla giunta comunale nella seduta di ieri, viene annunciata dal sindaco Silvia Pasinato in una conferenza stampa che vede anche la presenza dell'assessore comunale ai Lavori Pubblici Corrado Strazzabosco, del capogruppo di maggioranza e precedente sindaco Antonio Pasinato, del segretario comunale e dei referenti dell'Ufficio Lavori Pubblici del Comune.
I due provvedimenti, nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale, scrivono la parola “fine” alla lunghissima situazione di stallo conseguente al blocco dei lavori, risalente ormai al maggio del 2010, per le intervenute difficoltà economiche della Cosbau, successivamente sottoposta a procedura di fallimento.
Il cantiere dell'Acquapark di Cassola dopo il blocco dei lavori. Foto: archivio Bassanonet
Un crac che i requisiti finanziari dell'azienda - all'atto della concessione del Project e secondo quanto sostenuto dall'Amministrazione - non facevano minimamente intravvedere, a fronte della realizzazione di un impianto dal costo originario di quasi 18 milioni di euro, di cui 3 messi a disposizione dal Comune e i rimanenti dall'investitore privato.
“Voglio chiarire subito - esordisce il sindaco - che l'affidamento a Cosbau non è stato fatto con i piedi, come dice qualcuno. L'intervento di Cosbau è stato approvato da due banche. La Cassa Rurale di Levico Terme ha asseverato il progetto di Cosbau, verificandone i bilanci. La Banca Popolare di Vicenza, che ha finanziato l'operazione, ha deliberato e contrattualizzato 9 milioni e 600mila euro di finanziamento a favore di Acquapark Srl, su richiesta di Cosbau, dopo avere valutato la due diligence, e cioè l'affidabilità di bilancio e di liquidità, dell'impresa. Di questo finanziamento, in base allo stato di avanzamento dei lavori, la banca ha già erogato ad Acquapark Srl 1 milione e mezzo.”
Lo stop infinito, il subentro mancato e la svolta
“I lavori - riferisce Pasinato - sono stati sospesi da Cosbau per crisi di liquidità accertata, dovuta a pagamenti di enti pubblici e dello Stato non arrivati. La crisi economica del 2010 ha peggiorato la situazione e non ha agevolato né Cosbau né il Comune. Da maggio 2010 il Comune ha attivato la procedura di legge, con contestazioni e due diffide alla ditta concessionaria a riprendere i lavori e rispettare i termini contrattuali.”
Nel frattempo la Cosbau era stata messa in liquidazione, con possibile fallimento per Acquapark Srl. Si sono quindi susseguite diverse, lunghe e difficili trattative per salvare Acquapark Srl tramite il subentro nella proprietà - previsto per legge - di nuovi soggetti economici interessati a rilevare l'appalto e la gestione della struttura sportiva.
“In questi quasi tre anni diverse imprese, potenziali subentranti, hanno manifestato il loro interesse al subentro nella proprietà di Acquapark - afferma Silvia Pasinato -. Tre di queste ancora oggi sono interessate a proseguire i lavori. Si tratta del Consorzio API di Vicenza, della Guerrato Spa di Rovigo e del Gruppo Ravero di Milano.”
I numerosi incontri dei potenziali subentranti con il liquidatore, con i legali di Cosbau, con il Comune di Cassola e con la banca finanziatrice hanno però portato ad un nulla di fatto. “Il problema principale - osserva il primo cittadino - è stata la messa in liquidazione di Cosbau, che ha complicato e rallentato l'iter burocratico-amministrativo. Il Comune è riuscito a procedere con la verifica dello stato di consistenza della struttura, ma il collaudo dell'opera è ancora bloccato, in mano a un'impresa che ha lavorato per Cosbau.”
E così, di fronte a un blocco burocratico e giudiziario senza via d'uscita in tempi ragionevolmente brevi, l'Amministrazione di Cassola ha deciso di tagliare la testa al toro.
Con la prima delibera di giunta approvata ieri, il Comune procede alla risoluzione in danno del rapporto contrattuale con Acquapark Srl, con la contestuale richiesta di ottenimento della fideiussione di 500mila euro, emessa in origine a favore del Comune stesso a garanzia di eventuali inadempienze.
In aggiunta, saranno addebitate ad Acquapark Srl le penali per ritardo nei lavori, che in base alle clausole contrattuali ammontano a tutt'oggi a circa 1 milione e 500mila euro.
La seconda delibera guarda invece all'immediato futuro e prevede, come spiega il sindaco, “l'affidamento di un incarico tecnico per la redazione in tempi brevi di uno studio di fattibilità e di un conseguente progetto preliminare con lo scopo di ridurre gli importi dell'opera pubblica e di indicare gli sviluppi progettuali ed economici dell'Acquapark, ridimensionando l'intervento.”
L'incarico tecnico è stato affidato allo Studio Bertacco & Xausa di Bassano del Grappa, che in sede di trattative di subentro aveva già svolto la consulenza tecnica per conto del Consorzio API di Vicenza.
“Il Comune - annuncia Pasinato - verificherà lo stato dell'opera con un collaudo in proprio dei lavori. Una volta compiuti lo stato di consistenza, il collaudo e lo studio di fattibilità, saremo pronti a mettere in gara il progetto preliminare entro i prossimi due mesi, per la progettazione definitiva e esecutiva, la costruzione e la gestione della nuova opera pubblica.”
L'Acquapark “ridimensionato”
La domanda, a questo punto, sorge spontanea e la rivolgiamo al sindaco: che cosa si intende per “ridimensionare l'intervento”?
Risposta: “Si tratta di un ridimensionamento economico e progettuale. L'intenzione è quella di procedere per stralci e non con un unico appalto complessivo, dando la priorità nel primo stralcio funzionale al settore acquatico e del wellness, che è l'interesse pubblico principale.”
E proprio riguardo agli impianti natatori sono già delineate le prime indicazioni di contenimento dell'opera, redatte dall'arch. Bertacco ancora in fase di trattativa di subentro e fatte proprie dal Comune. La piscina esterna originaria in stile “Mirabilandia” - di forma variamente ellittica e dotata di scivoli, cascate, sedute, fontane, getti geyser e quant'altro - non si farà più. Al suo posto, è prevista una “normale” piscina olimpionica, senza optional ed effetti speciali. La struttura delle piscine interne, invece, rimarrà identica al progetto originale.
Gli altri settori previsti nel complesso - ambulatori, negozi, bar ristorante - dovranno, se necessario, aspettare gli stralci successivi.
Tra un paio di mesi, dunque, è annunciata la nuova gara che dopo il riaffidamento dell'appalto e la redazione del progetto esecutivo dovrebbe portare - indicativamente, nel mese di settembre - alla ripresa dei lavori.
Il sindaco si dichiara soddisfatto: “Ci siamo posti un obiettivo importante, e cioè riprogrammare l'opera entro la fine del mandato.”
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