Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Rosà, i dubbi da spazzare

Acceso confronto tra Amministrazione e quartieri sull'impianto per i rifiuti da spazzamento di via dei Prati. Lanzarin: "Un progetto nato due anni fa". Svegliado spiazza tutti: "Non c'è sostenibilità economica. Etra non vuole fare l'impianto"

Pubblicato il 27-11-2012
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“Spazzatore” di Rosà: è il tempo delle rivelazioni.
La prima notizia la dà Manuela Lanzarin, vicesindaco, parlamentare e presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra: l'impianto di recupero dei rifiuti da spazzamento stradale - previsto in via dei Prati e inserito nel Piano d'Ambito provinciale per la gestione dei rifiuti urbani, adottato lo scorso 15 ottobre dall'assemblea dei Comuni dell'ATO rifiuti Vicentino - non è un progetto sbucato all'ultimo momento, ma “è un progetto nato due anni fa”.
Nel 2010, una delegazione della giunta e della maggioranza comunale dell'epoca aveva compiuto infatti un sopralluogo a Trento, dove è già attivo un analogo impianto, per vederne e capirne il funzionamento.

Il perito di Etra Calzavara, il presidente Etra Svegliado, il sindaco Bordignon e il vicesindaco Lanzarin durante l'incontro in sala consiliare (foto Alessandro Tich)

E' da lì che è si è concretizzata l'ipotesi di prevedere un impianto di recupero rifiuti dallo spazzamento delle sabbie stradali a Rosà. “La Provincia di Vicenza - aggiunge il vicesindaco - ha sposato l'iniziativa, inserendo nel Piano d'Ambito la possibilità di costruire l'impianto.”
“Nessun mostro, niente da nascondere - ribadisce Lanzarin -. E' un'iniziativa di sostenibilità, recupero e riciclo partita ancora due anni fa.”
La seconda notizia la dà ancora la Lanzarin e viene confermata da Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione di Etra, società titolare del progetto, che già gestisce un analogo impianto di recupero da spazzamento - l'unico attualmente esistente nel Veneto - per la provincia di Padova a Limena.
E la news è questa: la collocazione dell'impianto a Rosà non è casuale, ma è correlata alla vicinanza con il nuovo magazzino idrico che Etra allestirà nel “Comune della Padania”, traslocando dall'attuale magazzino in affitto in Quartiere Prè a Bassano.
Il nuovo capannone logistico sarà dotato di uffici e deposito di automezzi e pezzi di ricambio per le fognature, i depuratori e gli acquedotti del territorio nord servito dalla multiutility (Bassanese e Cittadellese). Una vicinanza “funzionale”, in termini di gestione e manutenzione, visto che per recuperare i rifiuti delle strade lo “spazzatore” utilizza acqua. Acqua utilizzata “a ciclo chiuso” e destinata - una volta terminato il lavaggio delle sabbie, riciclabili per usi edili e industriali - alla depurazione: “In via dei Prati - spiega il presidente di Etra - c'è uno snodo della fognatura consortile che recapita al depuratore di Tezze.”
Ma il colpo di scena è la terza ed ultima rivelazione, che rimescola e lascia in sospeso l'intera questione e che esce ancora per voce di Svegliado: “Etra non ha intenzione di fare l'impianto”.
Il progetto dell'impianto per i rifiuti stradali, cioè, è previsto sulla carta, ovvero dal Piano d'Ambito provinciale adottato dai Comuni. Ma per Etra “oggi non c'è sostenibilità di tipo economico”.
La non ancora totale messa a regime dell'impianto di Limena, aggiunta alle destinazioni diversificate e alla riscontrata riduzione della quantità dei rifiuti da spazzamento stradale sconsigliano, allo stato attuale, l'investimento.
Ma è lo stesso Svegliado, dopo aver chiuso la porta al progetto per la non sostenibilità economica, a riaprire la finestra, rivolgendosi al sindaco e vicesindaco di Rosà: “Chiederei di mantenere questa opportunità, dovessero esserci le condizioni.”
Questo, e non solo questo, è quanto emerge nel pomeriggio all'incontro con i quartieri convocato sull'argomento dall'Amministrazione di Rosà nella sala consiliare del municipio.
Un confronto promosso con l'intenzione di spazzare i dubbi dei cittadini sulla questione dell'impianto di via dei Prati, “montata” all'improvviso nelle ultime due settimane e sulla quale la comunicazione preventiva - checchè ne dica l'Amministrazione rosatese - oggettivamente è mancata.
L'incontro di aggiornamento - col sindaco Paolo Bordignon, il vicesindaco Lanzarin, il presidente di Etra Svegliado e il perito Calzavara, referente dell'impianto Etra di Limena, seduti di fronte a una platea gremita in ogni ordine di posti - non manca di riservare momenti concitati.
Dopo un vivace scambio di battute tra il sindaco Bordignon e il consigliere di minoranza Flavio Nichele, l'atmosfera si surriscalda quando ancora il sindaco afferma che l'impianto “è un'opportunità per il territorio, che va colta”.
Dalle file del pubblico si alzano proteste: “opportunità per chi?”. Qualcuno fa notare che lo “spazzatore” è previsto in una zona interessata da nuove lottizzazioni e c'è chi sta costruendo casa a poche centinaia di metri. Un altro cittadino contesta la mancata informazione sul progetto nel giornalino dell'Amministrazione comunale.
L'incontro produce bagarre, ma anche alcune attese informazioni tecniche.
L'impianto di recupero di rifiuti da spazzamento di Rosà - sempre che Etra sia intenzionato a farlo - sarà tarato per il trattamento potenziale di 17.350 tonnellate di rifiuti all'anno. L'impianto di Limena, per fare un raffronto diretto, ne tratta 10mila: di cui il 57% viene ricuperato e il restante 43% destinato alle discariche autorizzate per i “codici rifiuti” delle varie sostanze non recuperabili.
Sempre all'impianto di Limena confluiscono 40 automezzi (camion e autospazzatrici) al giorno. Ma a Rosà, nonostante il maggiore potenziale di trattamento, “si può arrivare a 20 automezzi al giorno senza problemi”.
Ma in realtà, come ripete ancora il presidente Etra, “non possiamo dire quanti camion entreranno nell'impianto di Rosà, perché i nostri tecnici non stanno pensando di farlo.”
L'impianto inoltre - se sarà realizzato - “sarà chiuso in un capannone coibentato e non produrrà rumore” e viene definito da Svegliado “a impatto praticamente zero”.
“E' un impianto a gestione pubblica al 100% - puntualizza Manuela Lanzarin - perché gestito da Etra, che è di proprietà dei Comuni. Noi abbiamo preso solo posizione e dato la disponibilità, non c'è ancora un progetto. Fare cattiva informazione e strumentalizzazione non fa bene al vivere civile.”
E allora come possiamo concludere, per fare buona informazione?
Riferendo dell'iniziativa del sindaco Bordignon, che nei prossimi giorni, in collaborazione con Etra, organizzerà una trasferta per i componenti della giunta e del consiglio comunale all'impianto di recupero dei rifiuti da spazzamento di Limena, per verificare in diretta di cosa si stia parlando e “per evitare malintesi”.
Doveva essere l'incontro per spazzare via i dubbi. Ma lo spazzamento non è completo: resta depositato sulla strada un mucchietto di se e di ma.

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