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Tribunale: “Gli avvocati non mollano”
Nel day after della "sentenza di morte" emessa dal governo le toghe di Bassano tornano in strada e raccolgono cinquecento firme. “L'avvocatura bassanese non intende rassegnarsi e la mobilitazione deve continuare serrata”
Pubblicato il 11-08-2012
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E' di ieri, come ben sapete, la sentenza di morte per il Tribunale di Bassano del Grappa, emessa da Paola Severino, guardasigilli del governo Monti e avvocato di professione.
Ma questa mattina, come se niente fosse, i suoi colleghi bassanesi si sono messi nuovamente a raccogliere le firme pro-Tribunale e Procura, con il banchetto per la raccolta delle adesioni allestito questa volta in via Verci, nel cuore del mercato settimanale del sabato.
Stessa modalità e stessa scena di sempre, ma con un cartellone diverso, recante la scritta: “Soppresso il Tribunale contro parere favorevole delle Commissioni Giustizia Camera e Senato, 12/20 milioni di euro della nuova sede, 17.500 firme di cittadini. Quale democrazia? Quale spending review? Governo Monti? Ministro Severino?”.
Il banchetto di raccolta firme questa mattina in via Verci
E la gente - a seguito della notizia di ieri - è di nuovo accorsa a firmare: raccolte cinquecento nuove adesioni nel giro di poche ore. Ne dà notizia l'avvocato Nereo Merlo, instancabile esponente del movimento pro-Tribunale, che ha trasmesso in redazione il comunicato che riportiamo di seguito:
COMUNICATO
GLI AVVOCATI NON MOLLANO
La notizia della soppressione del Tribunale e della Procura della Repubblica di Bassano del Grappa è esplosa come una bomba in tutti coloro che hanno seguito con trepidazione, in questi giorni, l’evolversi della vicenda, compresi quei tanti cittadini che, passando davanti al banco della raccolta firme in Piazza Libertà, sorridevano e dicevano “già fatto!”.
Ma l’avvocatura bassanese non intende rassegnarsi, e continuerà nella propria battaglia a difesa di quello che, da tutti, è considerato un presidio di Giustizia, di sicurezza, di storia ed identità del territorio.
La raccolta delle firme a sostegno del mantenimento degli Uffici Giudiziari della nostra città è continuata anche oggi, tra la cittadinanza sconcertata, incredula che tanta mobilitazione sia stata disattesa con tale e tanta arroganza da parte del Governo;
a non mollare, infatti, sono soprattutto i cittadini: dopo la notizia della soppressione, sono state raccolte ben cinquecento firme!
Non sono bastati i pareri favorevoli delle due Commissioni Giustizia di Camera e Senato, in rappresentanza del Parlamento eletto dai cittadini, né le concretissime ragioni di risparmio collegate alle spese già sostenute per la ristrutturazione della Procura della Repubblica, in Palazzo Brocchi (otto milioni di euro) e per la costruzione della Cittadella della Giustizia in Via Marinali (dodici milioni di euro), né i tempi interminabili del Tribunale di Vicenza (sei/sette anni per una sentenza, contro i tre di Bassano), né le 17.500 firme e oltre raccolte in meno di quattro settimane a salvare il Tribunale e la Procura della nostra città.
La mobilitazione, pertanto, deve continuare serrata:
alla sensibilizzazione ed informazione capillare a favore della popolazione del Comprensorio si aggiungerà sicuramente, in tempi rapidi, il ricorso alla Corte Costituzionale per eccesso di delega, non avendo, il Governo, tenuto conto dei parametri impostigli con riferimento all’obbligo di rispettare specificità del territorio ed evitare sperpero di denaro pubblico, parametri entrambi palesemente violati nel caso di Bassano.
L’auspicio è che sia lo stesso Governo, avvalendosi della facoltà prevista nella Legge Delega, a correggere il tiro, emettendo un decreto correttivo che riporti la situazione nell’ambito della legalità e del buon senso.
Avv. Nereo Merlo
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