Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Beppe Grillo a Rosà: “Noi siamo la variabile impazzita”

L’incontenibile comizio a sostegno della lista Movimento 5 Stelle Rosà. “Questa politica è finita. Siamo il vento che arriva dall’Africa”. “No ai rimborsi elettorali: non vogliamo partecipare al bottino degli italiani”

Pubblicato il 28-04-2012
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Alle otto di sera Beppe Grillo scende dal camper con il quale sta girando l'Italia, reduce dal comizio di Cittadella. Salta a piè pari un presunto annunciato incontro con la stampa accreditata e si muove a passo spedito verso il palco. Qualcuno, nel breve tragitto, gli consegna un mazzo di asparagi di Bassano DOP con il quale fa la sua entrata trionfale e la battuta di esordio: “E' il mio rimborso elettorale”.
Inizia così l'evento-clou della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle Rosà, una delle 101 liste generate dal Movimento in corsa alle prossime amministrative in tutto il Paese. L'intervento del leader a sostegno della lista che candida a sindaco Barbara Guidolin - preceduto da alcuni interventi sui temi della Pedemontana, delle energie alternative, dell'agricoltura sostenibile e del gassificatore - trasforma l'area ex mercato di via Mons. Filippi a Rosà, come prevedibile, in un'autentica arena.
L'incontenibile fustigatore della malapolitica nazionale - secondo il suo stile - ne ha per tutti, nessuno escluso. A maggior ragione in questo momento, che vede il suo nome sempre più ricorrente nelle prime pagine dei giornali. “Dicono che sono un populista, un demagogo, un pifferaio magico. Non hanno capito niente. E' un vento che arriva dall'Africa e che travolge tutti”. “Questa politica è finita. Stanno lì, ABC, e parlano di cosa? Ora è nato anche il Partito dell'Onestà, toccatevi i c...”.

Beppe Grillo durante il comizio a Rosà (foto Alessandro Tich)

Ciclone-Grillo non salva nessuno. Da D'Alema a Casini, da Bersani a “Rigor Montis”, da “Forminchioni” alla “Frignero”, da Fini a “Morfeo Napolitano”: “Gli altri sono finiti. Noi siamo la variabile impazzita, tutti incensurati”. Battuta: “Pensate sia stato facile trovarne?”.
Sui rimborsi elettorali: “Chiedono garanzie? Diciamogli piuttosto: stacca un assegno e restituisci tutti i soldi che hai rubato.” “Coi 150 consiglieri eletti alle ultime elezioni avevamo diritto a un rimborso di 1 milione e 700mila euro. Non li abbiamo voluti. Non vogliamo partecipare al bottino degli italiani”.
L’ex comico ne ha anche per la Lega Nord, ma solo di striscio. Sinceramente, in un Comune governato da vent’anni dalla Lega e dopo i recenti terremoti ai vertici di via Bellerio, ci saremmo aspettati, in un evento di propaganda elettorale, qualche affondo in più. E invece no: solo un veloce accenno ai casi Credieuronord e Belsito. A un certo punto il blogger più potente d’Italia chiede alla folla presente: “Alzi la mano: chi vota Pdl e chi vota Pd?”. Nessuno alza la mano. Ma anche questa volta il Carroccio non viene nominato.
Impietosa la descrizione del “sistema”: “E’ finito questo Paese. Fanno superstrade, fanno i project-financing, un’idea di Cirino Pomicino, uno psichiatra in cura con sé stesso. Con lui ministro, il debito pubblico è salito del 40%. E chi era il consulente finanziario di Cirino Pomicino? Rigor Montis! Sei mesi fa ci dicevano che la crisi è finita, che i ristoranti sono pieni, che si vedeva la luce in fondo al tunnel. Era un rapido che ti arrivava in faccia. In tre mesi hanno chiuso 150mila aziende.”
Sul 25 aprile: “Se un partigiano vedesse oggi l’Italia si chiederebbe per che cosa sarebbe morto: per un Paese con cento indagati in parlamento, con la sovranità monetaria in mano alla Bce e la sovranità territoriale occupata da 90 basi americane?”. Sulle polemiche di questi giorni: “Stanno creando odio sociale tra di noi.” Sulla situazione italiana: “C’è una potenzialità in questo Paese che è enorme, lo vedo tutti i giorni incontrando la gente. Ma abbiamo i costi del lavoro più alti e i salari più bassi, le aziende che chiudono, e questi si chiudono nella sala da thé per dire che abbiamo un coefficiente di suicidi inferiore alla Grecia. Basta, è finita questa gente qua.”

L'attacco alla televisione: "E' un mezzo finito”

Emerge a più riprese anche il Grillo anti-giornalisti, inflessibile accusatore dell'informazione pilotata. Ne sa qualcosa un incolpevole cameraman di Rai 3, sputtanato più volte davanti a tutti per il solo fatto di lavorare per la televisione, senza che il malcapitato collega - senza microfono, e con la telecamera in spalla - avesse modo di replicare. Televisione presa a simbolo dei “media corrotti e schifosi”. “Io dico ai nostri: non andate nelle TV - incalza Grillo -. Parlano di noi senza esserci, è il massimo della disperazione. Quel mezzo lì è già finito. Noi siamo in web streaming, abbiamo 800mila amici su facebook. Se ognuno di loro ha 50 amici, fanno 40 milioni di persone. Quando lo avrete un pubblico così voi di Rai 3? Noi siamo una valanga.”
Ma ogni tanto scappa anche la battuta del Grillo “vecchia maniera”. Come quando accenna ai controlli fiscali a Cortina: “I finanzieri a Cortina si riconoscono subito. Prendono lo skilift e vanno su con la 24 ore”. O quando parla del caso dell’Islanda, dove il 99% della popolazione, con un referendum, ha detto “no” al pagamento dei debiti delle banche: “L’unico che ha votato “sì” è scomparso sotto un ghiacciaio. Lo hanno ritrovato dopo mesi quando il ghiaccio si è sciolto.”
Ma per il resto, l’intervento tocca le corde dell’indignazione. “Stanno pagando il debito pubblico con i soldi dei privati. Per l’IMU, il mio commercialista è in analisi. Tu mi devi dire come li spendi i miei soldi. E se noi pagassimo il doppio, ruberanno il doppio. Devo pagare le tasse? La trattativa la faccio con il mio Comune, e non con Equitalia, appaltatore di dolore. E’ demagogia questa?”.
Sul Movimento 5 Stelle: “E’ un offesa quando ci dicono che siamo il terzo partito in Italia. Noi siamo il primo movimento di cittadini in Europa. Immaginatevi un’altra vita che non sia di project-financing e di tangenziali. Pensate a un Comune in cui la gente si esprime con dei referendum. Vogliamo piste ciclabili o inceneritori? Lo decidiamo noi!”.
E’ l’assist lanciato da Grillo ai candidati del Movimento 5 Stelle Rosà, presenti dietro a lui sul palco. “Votare per questi ragazzi - dice - vuol dire favorire il cambiamento a partire dai consigli comunali.” David Borrelli, consigliere comunale di 5 Stelle a Treviso, fornisce alcuni esempi delle iniziative proposte e realizzate nel suo Comune: dalla dotazione di veicoli comunali a Gpl e metano “con 26mila euro di risparmio all’anno sul carburante”, alla raccolta differenziata nelle scuole, alla mappa interattiva online sulla viabilità comunale. I candidati del Movimento 5 Stelle Rosà si presentano quindi uno ad uno. Spazio finale per il candidato sindaco Barbara Guidolin: “Abbiamo tante idee. Rifiuti zero, futuro sostenibile, partecipazione. Voi ci dite cosa facciamo, con il referendum consultivo.”
Prima di tornare sempre a passo spedito nel suo camper, per trasferirsi al successivo comizio di Thiene, l’instancabile Grillo lancia il suo ultimo strale: “Il voto per le altre liste? Un suicidio assistito”.

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