Ultimora
31 Mar 2025 22:45
Serie A: Lazio-Torino 1-1
31 Mar 2025 20:30
Serie A: Verona-Parma 0-0
31 Mar 2025 20:04
Vino: Mionetto chiude 2024 con 181 milioni di ricavi (+18%)
31 Mar 2025 19:32
Anziana derubata in bus a Mestre, arrestati due uomini
31 Mar 2025 17:47
Restaurata Cancellata della Porta Magna dell'Arsenale di Venezia
31 Mar 2025 15:24
Con Ismea agricoltura punta a spazio per affrontare le sfide
1 Apr 2025 07:27
Israele torna ad attaccare in Libano, raid su Beirut
1 Apr 2025 07:20
Trump: 'Putin farà la sua parte nei negoziati'. Cina pronta a un 'ruolo costruttivo' per la pace
31 Mar 2025 23:18
Bufera sui dazi, crollano le Borse. L'Ue prepara la risposta
31 Mar 2025 22:59
Serie A: pari e fischi per la Lazio all'Olimpico, 1-1 col Torino
L’economia è in stallo. Lo ha registrato l’Istat un paio di giorni fa rendendo noto che la crescita cumulata nel 2024 è di appena lo 0,4%, con una variazione del prodotto interno lordo praticamente nulla rispetto al trimestre precedente.
Con questa crescita acquisita al 30 settembre diventa praticamente impossibile raggiungere il traguardo dell’1% che aveva stimato il governo per il 2024, e se non si dovesse concretizzare una velocizzazione notevole da qui a fine anno anche il +0,7% previsto dal Fondo Monetario per l’Italia diventa un obiettivo molto distante.

Linee di assemblaggio Volkswagen
Tanto maggiore sarà la distanza rispetto alle stime di crescita governative tanto maggiore sarà la difficoltà di far quadrare i conti pubblici nel 2025.
Per arrivare ad un piano più locale, anche l’osservatorio di Confindustria Vicenza ha confermato nel suo ultimo report lo stallo industriale: il numero di ore di cassa integrazione ordinaria nei primi 9 mesi del 2024 ha pareggiato il totale dell’intero 2023.
«L’ultimo dato del PIL ha mostrato ciò che per troppo tempo è stato nascosto sotto il tappeto: l’Italia è ferma. E non si tratta di un rallentamento momentaneo. Siamo nel mezzo di una vera e propria crisi strutturale del modello di sviluppo europeo che era trainato dalla Germania e che ora non lo è più. Questo ci impone un ripensamento profondo, non solo per i costi energetici e delle materie prime, ma anche per una domanda sempre più debole, spesso a causa delle imposizioni europee, oltre che per i conflitti. Francamente, però, è desolante che nonostante le risorse del PNRR, molte delle quali a debito che dovremo ripagare, un cambio di marcia del sistema Paese non si veda. Abbiamo un sacco di corsie ciclabili disegnate su strada, non abbiamo le riforme. Il PNRR doveva trascinare la competitività del sistema Paese e il 2026, in cui questo boost straordinario si deve concludere, è così vicino che è difficile pensare positivo», ha dichiarato Alberto Favero, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle relazioni industriali.
La contrazione della produzione industriale vicentina è in corso ormai da 5 trimestri consecutivi (-3,8% nel secondo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023) e sta pesando fortemente sui settori chiave dell’economia locale come tessile, meccanica e metallurgia e concia.
In prospettiva anche i principali indicatori di fiducia stanno spostando la lancetta della possibile ripartenza non più nei primissimi mesi del 2025 ma già a metà del prossimo anno.
«Dobbiamo mantenere un dialogo aperto con i sindacati e costruire un sistema di contrattazione equilibrato. Le richieste di incremento salariale avanzate nel rinnovo dei contratti – prosegue l’ingegner Alberto Favero - non possono non guardare alla reale capacità produttiva delle imprese. Per quanto comprensibili in un momento di inflazione crescente (per fortuna in forte frenata in Italia), non si sta tenendo nel dovuto conto come i CCNL dell’industria abbiano già risposto all’aumento del costo della vita, specialmente nell’ultimo biennio. Penso al CCNL metalmeccanico 2021-2024, che ha visto un incremento del 17,08% nel quadriennio 2021/2024, l'83,9% degli incrementi concentrati sui 2 anni 2023 e 2024 a recupero delle fiammate inflazionistiche del 2022 e 2023. Ma in un’Europa in cui Volkswagen chiude stabilimenti, non possiamo pensare ad incrementi slegati dalla produttività compromettano la tenuta del settore industriale già in difficoltà».
Il 01 aprile
- 01-04-2024Mai dire AI
- 01-04-2023Roulette Russa
- 01-04-2021AstraBurger
- 01-04-2021Tutto esaurito
- 01-04-2021Sorprese nell'uovo
- 01-04-2021Giro girotondo
- 01-04-2021L'acero-contuso
- 01-04-2020Tutta mia la città...?
- 01-04-2019Wolfgang Amadeus Palladio
- 01-04-2017Ci vediamo in grappavisione
- 01-04-2017L'AngariarA
- 01-04-2017Bassano, il PD è ancora “renziano”
- 01-04-2016Temporary Art
- 01-04-2015Ponte, ancora un check-up
- 01-04-2015Tutta Bassano in una card
- 01-04-2014L'ultima senatrice
- 01-04-2014Cassola, le precisazioni dell'ufficio stampa
- 01-04-2014Energia pulita per salvare il Ponte
- 01-04-2013La voce nel deserto
- 01-04-2013Tutto a zero euro
- 01-04-2013Bassano, crollo delle presenze alberghiere a Pasqua
- 01-04-2012Il candidato nato sul web
- 01-04-2012Rossella Olivo scende in campo
- 01-04-2012Gassificatore, scoppia il caso “Ecotrasporti”
- 01-04-2011S.O.S., meritocrazia cercasi
- 01-04-2011“Scomparsa” la statua di San Bassiano
- 01-04-2010"Incontri senza censura", si parte