Ultimora
Manifestazioni
20-11-2024
Arriva a Bassano del Grappa il “Gran Concerto Natale - Alessandro Lora concert”
21 Nov 2024 13:20
Venezia, il pellegrinaggio alla Madonna della Salute
21 Nov 2024 13:03
Violenza di genere: numeri in aumento nel Vicentino
21 Nov 2024 11:53
Il Veneto piombato dalla scorsa notte nella morsa del freddo
21 Nov 2024 11:39
QrCode per i turisti, la Procura d Venezia indaga sugli abusivi
21 Nov 2024 09:58
QrCode per i turisti, la Procura d Venezia indaga sugli abusivi
21 Nov 2024 09:37
Sventa furto a Venezia e viene picchiato dai borseggiatori
21 Nov 2024 16:00
Johansson: "L'intesa Italia-Albania non mi turba affatto"
21 Nov 2024 15:51
Un tycoon delle cripto mangia la banana di Cattelan
21 Nov 2024 15:47
Roma, murale per Monica Vitti su una scalinata ai Parioli
21 Nov 2024 15:05
Voleva far esplodere Wall Street, arrestato in Usa
21 Nov 2024 15:01
Milei regala a Meloni la sua effigie con la motosega
Luigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it
Resistere all’inflazione
A Resistere Carlo Cottarelli ha presentato il suo ultimo libro. Il tema dell’inflazione ha colto l’attenzione del pubblico bassanese
Pubblicato il 18-06-2023
Visto 4.679 volte
Resistere ancora un altro po’ all’inflazione, è questo il messaggio che ha mandato Carlo Cottarelli alla platea bassanese.
L’occasione di portare a Resistere l’ex capo del dipartimento di Finanza pubblica del Fondo monetario internazionale è arrivata in occasione della presentazione del suo ultimo libro, “Chimere.
Sogni e fallimenti dell’economia” (Feltrinelli).
Carlo Cottarelli. Economista, editorialista e politico italiano.
Nello splendido spazio all’aperto del Castello degli Ezzelini, schivata per un soffio l’acqua di un temporale passeggero, giovedì pomeriggio Carlo Cottarelli, intervistato da Alessandro Monti, ha spaziato a 360 gradi sui grandi temi dell’attualità economica, incrociando l’attenzione del pubblico bassanese in special modo sulla spinosa questione dell’inflazione, che oltre ad aver alzato a dismisura i prezzi di beni e servizi sta divorando anche il risparmio degli italiani.
Per dovere di cronaca va ricordato che, come ribadito dallo stesso Cottarelli, c’è un legame molto forte dell’economista - qualche anno fa in procinto di diventare anche Presidente del Consiglio - con la città di Bassano.
È bassanese infatti sua moglie, Miria Pigato, già economista alla Banca Mondiale e attualmente visiting professor alla facoltà di Economia della Cà Foscari.
Prima di parlare della brutta bestia dell’inflazione, Carlo Cottarelli ha messo in fila i sette peccati capitali che affliggono l’economia italiana.
In ordine: l’evasione fiscale, la corruzione, la burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, il divario Nord-Sud del Paese e le difficoltà italiane a convivere con l’euro (soprattutto nel decennio 1999-2009, anni in cui l’export arrancava pesantemente; una situazione comunque diversa da quella di oggi, che vede l’export delle imprese italiane in grande spolvero).
Sul problema dell’inflazione il pubblico ha ascoltato Carlo Cottarelli in religioso silenzio:
«Nel 2022 con un’inflazione all’11-12%, e con tassi di interesse sui depositi bancari praticamente a zero, abbiamo avuto la più grande patrimoniale della nostra storia. Per intenderci quella di Giuliano Amato, di cui tutti si ricordano, era solo allo 0,6 per cento. Per proteggere i miei risparmi ho comprato dei BTP indicizzati all’inflazione e penso ci sia ancora spazio per questi titoli. Ma, investimenti a parte, agli italiani bisogna dire le cose come stanno: l’inflazione va eliminata a tutti i costi».
L’ex Commissario straordinario per la revisione della spesa ha poi elencato i fattori che hanno condotto a questa pesante stagione inflazionistica: in primis il divario tra domanda e offerta di beni nell’economia mondiale post COVID, in parte acuito dalla guerra russo-ucraina, ma soprattutto dalle politiche fiscali ultra espansive messe in campo nel 2021 da USA e Europa per uscire più velocemente dalla pandemia. Tradotto: troppo potere d’acquisto è stato fatto scivolare nelle tasche dei consumatori americani ed europei; questo è stato il motivo originario che ha fatto scatenare l’aumento dei prezzi. È stato senza dubbio interessante per il pubblico di Resistere sentire la ricetta necessaria per fermare l’inflazione: prima di tutto bisogna frenare la domanda, tirando il freno a mano dell’economia e usando la leva dell’aumento dei tassi di interesse. Il denaro diventa via via più costoso per i prestiti e i mutui e i consumatori si astengono dal comprare la macchina, la casa, la lavastoviglie a rate, facendo di conseguenza rallentare il ciclo economico. Una manovra dagli effetti non propriamente popolari, che non piace i primo luogo ai politici che devono gestire soprattutto il consenso nel breve-brevissimo termine.
«Matteo Salvini dice che la BCE sbaglia ad aumentare i tassi di interesse, ma se non lo fa finiamo come la Turchia di Erdogan, con un’inflazione a livelli folli e senza più alcun controllo. Certo, l’importante quando si affronta l’inflazione, è non esagerare con la cura.
È una paura che riguarda anche la stessa BCE: sa che aumentando troppo velocemente i tassi corre il rischio di innescare una crisi anche nel sistema bancario».
I salari e gli stipendi sono un altro punto dolente della guerra all’inflazione, soprattutto in Italia, dove le buste paga sono rimaste praticamente le stesse negli ultimi venti anni.
Ma alzare i salari in una stagione di alta inflazione fa innescare a catena quella che in gergo si chiama spirale salari-prezzi (aumentano i salari e aumentano ancora i prezzi, in una sequenza appunto a spirale).
«I dati più recenti vedono l’inflazione in diminuzione, ma rimarrà comunque alta ancora per un po’ e dobbiamo conviverci». Non bisogna però dimenticare un altro effetto che non svanisce passata la fiammata inflazionistica: il livello generale dei prezzi raggiunti non torna indietro, così come è sempre successo nel passato. «Il 2022 ha visto una crescita migliore del previsto, anche il primo trimestre del 2023 ha fatto +0,6 per cento, dati tutto sommato buoni. Ma ad aprile la produzione industriale è stata molto negativa.
Preoccupa la recessione della Germania perché non si tratta di un derby tra le due economie: se la Germania va male non dobbiamo esserne contenti».
In chiusura di presentazione gli altri macro temi dell’agenda politica mondiale: il mutamento della globalizzazione, la crescita cinese in rallentamento e di converso la crescita africana di cui si parla molto poco («le migrazioni sono oggi possibili perché paradossalmente si sono alzati i redditi e molte migliaia di africani hanno la possibilità di pagarsi un viaggio verso l’Europa») e soprattutto la questione ambientale.
Un argomento di massimo interesse anche per noi vicentini: Vicenza è la quarta provincia d’Europa più inquinata dalle polveri sottili, ha rimarcato Carlo Cottarelli. Non va meglio la “sua” Cremona, addirittura piazzata al secondo posto nella poco lusinghiera classifica europea sull’inquinamento.
Il 21 novembre
- 21-11-2023Notte Chiara
- 21-11-2022Oh che bel Macello
- 21-11-2022Chi ha incastrato Roger Rabbit?
- 21-11-2021Eviva España
- 21-11-2020Tendente allo Zero
- 21-11-2018Varda che dossier
- 21-11-2018El Tormenton
- 21-11-2018Peruvian Graffiti
- 21-11-2016Ma quanto mi Consta
- 21-11-2016Operazione Super G
- 21-11-2015Buon N@t@le
- 21-11-2015Tezze sul Brenta: baratto amministrativo in consiglio comunale
- 21-11-2014Cucinati a dovere
- 21-11-2013Jurassic Christmas
- 21-11-20136 milioni sul pavimento
- 21-11-2013Sul Ponte per il Tribunale, Filippin assente
- 21-11-2012Scacco a Scettro
- 21-11-2011Dai tacchetti al tacco 12
- 21-11-2011Tutti per Sammy, Sammy per tutti
- 21-11-2011“Violenza sulle donne, è il momento di dire basta”
- 21-11-2011Una webcam può aiutare a guarire
- 21-11-2009Mara Bizzotto: “A Natale regalerò un crocifisso ai sette giudici europei”
- 21-11-2009Crocifisso: “Seppelliremo di firme la sentenza di Strasburgo”