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Benzina o elettrica?
E perché non puntare ancora a qualche buona offerta sul diesel?
Cambiare macchina è diventato davvero molto complicato, prima di tutto per i tempi di attesa lunghissimi sul mercato del nuovo.

I fondatori di Enjoy.rent
I consumatori si arrovellano per mesi prima di arrivare ad una scelta. Quattro o cinque anni fa, non nella preistoria, era relativamente tutto più semplice: scelto il modello, scelta l’alimentazione, bastava trovare il colore giusto e via con le chiavi in mano. Per il comparto auto, lato produzione ma anche lato domanda, con le decisioni che si stanno prendendo a livello europeo, unitamente al cambio di mentalità delle nuove generazioni, è in arrivo una rivoluzione che coinvolgerà tutti gli aspetti dell’economia dei trasporti.
Non a caso, già oggi gli spazi per la mobilità “alternativa” si stanno ampliando progressivamente creando nuovi input commerciali per tutti quei servizi che permettono di usare un mezzo di trasporto “a tempo” e in modo relativamente conveniente. Certo, nessuno scopre più l’acqua calda ma qualche nicchia di mercato interessante si trova, anche a livello locale.
È il caso della bassanese Enjoy.rent, realtà nata con l’ambizioso obiettivo di diventare un innovativo marketplace di noleggio aperto a qualunque settore, partendo ovviamente dalla mobilità (in questo articolo ci limiteremo solo al settore auto che è quello che ci interessa di più). Enjoy.rent è una sorta di spin off organizzato dalla seconda generazione oggi alla guida di Perin Auto, concessionaria creata negli anni Ottanta da Giorgio Perin, storica rivenditrice dei marchi Saab e Mazda nel bassanese. Ideato da Devis e Erica Perin, Enjoy.rent offre la possibilità di noleggiare autoveicoli da piccoli e medi operatori dislocati in ogni angolo del Paese.
Qual è il “di più” che dovrebbe fare la differenza?
La capillarità del servizio, ovvero la possibilità di trovare un auto disponibile non proprio fuori dalla porta di casa, ma quasi.
A pieno regime il servizio sarà in grado di scovare rapidamente un noleggiatore qualificato nelle immediate vicinanze di chi cerca un mezzo di trasporto.
«I grandi cambiamenti nel mercato dell’auto avranno un impatto significativo. Il mercato attuale vuole soluzioni di mobilità che non richiedano necessariamente la proprietà di un’auto, ma che possano comunque consentire di spostarsi in modo facile e conveniente. Questa evoluzione potrebbe essere un’opportunità per i dealer e le officine in grado di offrire servizi di noleggio flessibili e personalizzati. Sono convinto che le auto continueranno ad essere uno status symbol per molti, ma si amplierà sempre di più la fascia di utilizzatori che cercano un’alternativa all’acquisto diretto», spiega Devis Perin, uno dei due fondatori della piattaforma.
Ma cosa fa nello specifico la piattaforma Enjoy.rent?
A differenza delle grandissime realtà del settore, l’idea di Enjoy è quella di coordinare l’offerta frastagliata dei tanti piccoli e medi operatori dislocati in ogni angolo del Paese, creando un mercato del noleggio sempre più efficiente e trasparente.
La piattaforma in sostanza fornisce ai vecchi e ai nuovi operatori (concessionarie, officine auto, carrozzerie e piccoli noleggiatori) la possibilità di massimizzare la propria visibilità, soprattutto in quelle aree geografiche che i big del settore non hanno convenienza a coprire. Va detto che il comparto del noleggio è complicato, si tratta di un mercato molto competitivo, centrato su una forte concorrenzialità basata soprattutto sul prezzo. La stessa industria automobilistica, oggi come detto in piena rivoluzione a livello globale, ha nella produzione collegata al noleggio una parte rilevante del proprio fatturato.
Le previsioni della società Dataforce per il 2023 rilevano una crescita rispetto 2022 sia per il noleggio di auto (+6.5%) sia per i veicoli commerciali leggeri (+3,3%).
Una crescita supportata dai canali del noleggio a lungo termine e dallo short rent.
Oltre alle novità tecnologiche in arrivo, sul futuro dei trasporti si rifletterà inoltre l’approccio e il “senso del possesso” della Generazione Z rispetto all’automobile.
Un bene che progressivamente ha perso lo status di oggetto “obbligatorio” da possedere non appena si raggiunge l’età legale per poter guidare.
«I giovani hanno una visione diversa dell’auto rispetto alle generazioni precedenti e potrebbero non considerarla più come uno status symbol indispensabile, ma solamente come un mezzo di trasporto funzionale. Inoltre la quantità di tecnologia, le norme sull'inquinamento e le esigenze dei consumatori stanno facendo lievitare i prezzi delle auto. Va considerato che una macchina viene utilizzata mediamente solo per 1-2 ore al giorno, per percorrere circa 40 km, ovvero 15.000 km all’anno.
Questi numeri potrebbero portare ad una maggiore consapevolezza sulle possibilità di cercare soluzioni di mobilità alternative, come il car sharing o il noleggio a breve termine.
È chiaro: le tendenze variano tra le grandi città e le province, ma il trend del futuro è segnato».
In una prospettiva molto ravvicinata, il cambio di paradigma che sta interessando il mondo dei trasporti privati potrebbe diventare anche un ulteriore motivo per ripensare completamente la geografia e l’urbanistica delle nostre città.
Anche a Bassano.
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