RedazioneRedazione
Bassanonet.it

Primo piano

Imprese

Si tornia a casa

Reti di forniture più vicine, più scorte e magazzino. Così le aziende venete si riorganizzano secondo l’ultima analisi di Confindustria Veneto Est

Pubblicato il 28-01-2023
Visto 3.157 volte

In parte, non per tutti, con grandi distinguo, ma il disegno comincia a vedersi più nitido.
Gli shock della pandemia sulla logistica mondiale, la guerra che ritorna a dividere il mondo in blocchi, le fonti energetiche carissime. Tutti elementi che impongono agli imprenditori veneti di ripensare il funzionamento delle macchine produttive aziendali.
Si chiama reshoring in gergo tecnico, si torna a produrre di più a casa praticamente. I segnali arrivano numerosi dagli studi e dai numeri osservati da Confindustria Veneto Est, il nuovo colosso della rappresentanza che da inizio anno ha unito le province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo.

Alessandra Polin, Consigliere Delegato Confindustria Veneto Est

Dati che riguardano l’altra metà del Veneto industriale se guardiamo il mondo a partire dalla geografia economica vicentina; le tendenze e le avvisaglie di una progressiva riorganizzazione produttiva delle aziende sono però ben visibili anche nei distretti vicentini e bassanesi.

«L’internazionalizzazione e la partecipazione alle catene globali del valore - ha dichiarato Alessandra Polin, Consigliere Delegato Confindustria Veneto Est per l’internazionalizzazione - sono fattori cruciali della capacità competitiva delle nostre imprese. La pandemia e gli shock degli ultimi anni hanno accelerato un processo già in atto di accorciamento delle supply chain. Sono fenomeni complessi che abbiamo voluto indagare con il supporto di SACE e Fondazione Nord Est, considerando in particolare la rilocalizzazione delle forniture. Le nostre imprese hanno dimostrato grande capacità di reazione e adattamento. Ora però hanno bisogno di politiche di supporto: salvaguardare e potenziare la loro presenza internazionale è una priorità assoluta. Il punto non è tanto promuovere direttamente il reshoring per sé, ma piuttosto incrementare l’attrattività dei nostri territori e la competitività delle nostre imprese facendo leva su digitalizzazione, sostenibilità e skill upgrading».

Le evidenze del “ritorno a casa” sono contenuti nell’ultima indagine Osservatorio Export 2022, dedicata proprio alle strategie di internazionalizzazione.
In generale, la riorganizzazione internazionale delle reti di fornitura negli ultimi due anni ha subito come detto una accelerazione notevole, non solo in Italia e in Veneto. Nelle quattro province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo il 34,7% delle imprese ha cambiato post Covid almeno un fornitore strategico.
Tra queste, il 58,1% ha scelto nuovi fornitori strategici più vicini, in Italia; il 16,4% più vicini, ma fuori dall’Italia, in prevalenza nell’Unione Europea.
Il reshoring delle forniture verso fornitori più vicini riguarda nel complesso il 26% delle imprese.
Dalla ricerca emerge anche un altro fattore di analisi significativo: la principale motivazione al reshoring delle forniture è proprio la disponibilità di fornitori/prodotti idonei in Italia (43,8%), a riprova che il know how italiano sono ancora il principale valore aggiunto delle filiere locali.
Seguono la convenienza in termini di prezzi (27,1%), la riduzione dei rischi di approvvigionamento (15%), la qualità del bene e del servizio offerto (7,7%). Molto interessante ancora una volta sottolineare i pesi reali dei nostri principali partner economici, per non correre il rischio di ingigantire il valore economico di alcune aree del mondo, certamente importanti e strategiche ma non sicuramente determinanti.
La Russia e le nazioni del suo corollario, tanto per intenderci.

Questi i numeri di metà “della mela” industriale del Veneto: Germania, Francia e Stati Uniti sono i primi Paesi target per le vendite all’estero nel 2023.
Germania al primo posto anche tra i Paesi target per l’approvvigionamento nel 2023, Cina, Austria al secondo e terzo posto.
Tornando alla riorganizzazione delle imprese venete: negli ultimi due anni, il 65,8% delle imprese ha aumentato le scorte di magazzino per non avere problemi di approvvigionamento, il 69,6% nella meccanica, l’81,2% oltre i 250 addetti. Il 37,2% delle imprese ha visto aumentare gli ordini da parte dei propri clienti in virtù del reshoring delle loro forniture da paesi lontani verso l’Europa per aumentarne la sicurezza; il 50,7% tra le imprese maggiori.
La maggioranza degli imprenditori interpellati ritiene che il reshoring sia un fenomeno destinato nel tempo ad aumentare.

Finalmente si tornia a casa.

Il 02 aprile

Più visti

1

Politica

28-03-2025

Torna a casa, Lassie

Visto 11.762 volte

2

Politica

30-03-2025

Verbale di contestazione

Visto 10.281 volte

3

Attualità

26-03-2025

Stringiamoci a Coorte

Visto 10.210 volte

4

Attualità

29-03-2025

L’Intervistozza

Visto 9.862 volte

5

Attualità

27-03-2025

Le Nove leve

Visto 9.694 volte

6

Attualità

27-03-2025

Le cicogne della RAASM

Visto 9.675 volte

7

Politica

29-03-2025

Coltelli d’Italia

Visto 9.588 volte

8

Politica

29-03-2025

Pronto Soccorso Soccorsetto

Visto 9.580 volte

9

Politica

28-03-2025

Donald Finco

Visto 9.490 volte

10

Politica

29-03-2025

Ponzio Monegato

Visto 9.422 volte

1

Politica

06-03-2025

Fucile a canne Mozze

Visto 17.272 volte

2

Attualità

11-03-2025

Crozza e Delizia

Visto 14.105 volte

3

Politica

03-03-2025

Il mio nome è coerenza

Visto 12.709 volte

4

Attualità

04-03-2025

Bramezzasweek

Visto 11.772 volte

5

Attualità

03-03-2025

Nota sul registro

Visto 11.763 volte

6

Politica

28-03-2025

Torna a casa, Lassie

Visto 11.762 volte

7

Attualità

24-03-2025

Full Metal Grappa

Visto 11.736 volte

8

Attualità

19-03-2025

La tagliatella della giustizia

Visto 11.617 volte

9

Il "Tich" nervoso

09-03-2025

Turisti per causa

Visto 11.616 volte

10

Politica

03-03-2025

Pove a dirotto

Visto 11.483 volte