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Aperta la nuova edizione di Vicenzaoro, una delle più importanti manifestazioni del settore a livello globale.
Archiviato – quasi definitivamente – il periodo nero della pandemia, l’edizione del 2023 è di fatto una sorta di ritorno alla normalità.
Più di 1.300 tra aziende e brand presenteranno i nuovi cataloghi in fiera a Vicenza dal 20 al 24 gennaio.

Vicenzaoro, al via l’edizione dei record con 1.300 espositori
Oltre alla classica presentazione dei prodotti finiti, si terrà in contemporanea anche T.Gold, il salone internazionale delle tecnologie e dei macchinari per l’oreficeria (con un +10% di aziende espositrici). Dopo tre anni complicati, la comunità industriale e commerciale che lavora, trasforma e commercia gioielli si troverà finalmente in presenza - e senza particolari restrizioni - per scambiarsi informazioni commerciali sulle più avanzate tecnologie per lavorazione, sui diamanti e le pietre preziose, sul merchandising e il packaging d’avanguardia dell’intera filiera del gioiello.
Dal punto di vista economico è interessante anche mappare e dimensionare questa specifica fase molto positiva per il comparto, che come noto proprio tra Vicenza e Bassano mantiene una filiera produttiva di prima classe. Gli ultimi numeri sull’oro e sulla gioielleria sono buoni, molto buoni, nonostante l’incertezza perdurante della guerra, l’inflazione alta (altissima in Italia e in Europa) e le paure di incappare nei prossimi mesi in una mini recessione.
Per quanto concerne il commercio con l’estero, i primi nove mesi del 2022 hanno registrato una crescita in termini di valore del 27,2% rispetto al gennaio-settembre del 2021, attestandosi a poco più di 7 miliardi di euro.
Un incremento pari al +41,4% in più rispetto ai 5,07 miliardi di euro esportati nei primi 9 mesi del 2019. Da segnalare un mini rallentamento nel terzo trimestre del 2022, dettato presumibilmente anche dalla potente dinamica dell’export registrata nelle settimane precedenti tra luglio e settembre (+14,6%), secondo le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda su dati ISTAT per Federorafi.
A livello globale, il 2022 della gioielleria potrebbe chiudersi con vendite in aumento di circa 28 miliardi di euro, con una crescita del 23-25% sul 2021 e del 36-38% rispetto al periodo pre-pandemia. Visto che siamo a gennaio inoltrato è plausibile cominciare a delineare un quadro di ottimismo anche per il 2023, visto che il comparto orafo e della gioielleria dovrebbe sempre a livello internazionale aumentare le vendite dell’8%.
Questa volta le stime sono di Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor.
Un segmento specifico della gioielleria, l’orologeria di alta gamma, continua a contribuire in modo determinante a spingere tutto il macro settore del lusso orafo.
Secondo i dati della Federazione Svizzera dell’orologeria (FHS), nel primo trimestre del 2022 il mercato globale dell’orologio presenta cifre in crescita, sia rispetto al 2020 sia rispetto al 2021. In questo periodo, il fatturato delle esportazioni fa registrare un aumento del 14,3%, con un leggero rallentamento del mercato statunitense (33,9% contro il 39,3% nel 2020) e un deciso aumento della Spagna (+43% rispetto al 2020) e dell’Italia (+15% rispetto al 2020).
Nel primo trimestre del 2022 aumenta anche la produzione globale: +7,4%. La produzione mondiale, secondo la stima di FHS, è di 1,2 miliardi di orologi, con le esportazioni di orologi svizzeri che hanno già superato i livelli pre-crisi, aumentando del 2,7% rispetto al 2019, a quota 24,4 miliardi di dollari pari al 45% del mercato totale. Le attività in Cina non sono invece tornate al livello pre-pandemia nel 2021, per un totale di “soli” 4,7 miliardi di dollari, in calo dell’11,4% rispetto al 2019.
Proprio per professionisti e amanti degli orologi, l’edizione 2023 di Vicenzaoro ha messo in campo la nuova community TIME, uno spazio business dedicato all’orologeria contemporanea che ospiterà una cinquantina di espositori di brand affermati.
Prossimo check up del settore a settembre di quest’anno, sempre con Vicenzaoro, dove vedremo “come e se” tassi di interesse alti, inflazione e venti di recessione hanno influenzato il mondo dell’oro.
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