Ultimora
4 Dec 2024 07:23
Traffico droga e aiuti a latitanza boss Raduano, arresti
3 Dec 2024 18:34
Occupanti lasciano B&B a Padova, mediazione dei carabinieri
3 Dec 2024 18:28
Connessione cibo-ambiente, a Milano 'Life Climate Smart Chefs'
3 Dec 2024 17:39
Sfrattato e con lavoro non trova casa, muore in garage
3 Dec 2024 17:01
Minacce choc alla ex a Verona: 'Turetta ha fatto bene a uccidere Giulia Cecchettin'
3 Dec 2024 16:43
Femminicidio Vanessa Ballan, a giudizio l'indagato
4 Dec 2024 10:03
Francia: il governo Barnier verso il voto di sfiducia alle 20
4 Dec 2024 09:59
Mattarella: 'Gratitudine e stima per il lavoro dei vigili del fuoco'
4 Dec 2024 09:54
I giudici: 'Chiara lucida, inaffidabile e senza scrupoli'
4 Dec 2024 09:55
Conte: 'Sul simbolo M5s decide la comunità non Grillo'
4 Dec 2024 09:48
Che cosa e' successo in Corea del Sud
4 Dec 2024 09:28
Il Papa: 'No alle omelie lunghe, massimo 10 minuti'
Ci aveva lasciato esterrefatti con un horror filosofico come Antichrist in cui da una partenza poetica e dolorosa come la morte di un figlio si finiva alle più atroci violenze e vendette tra due genitori distrutti dal lutto.
Lo ritroviamo alle prese con la fine del mondo, minacciato dallo scontro con il pianeta Melancholia, che dà il titolo al film, e con la malattia dell’oggi che ha afflitto lo stesso regista, la depressione.
Presentato all’ultimo festival di Cannes, il film del danese Lars von Trier ha suscitato più clamore per la sua conferenza di presentazione (che ha mandato nel caos la Croisette con le dichiarazioni sul nazismo e su Hitler) che per l’opera in sé nonostante l’attrice protagonista, la bravissima e bellissima Kirsten Dunst, abbia vinto meritatamente la palma per la miglior interpretazione.
E’ così, Lars è sempre Lars, pronto a stupire e a sconvolgerci.
E con Melancholia ci riesce benissimo perché dietro la poesia e la suggestione di ambienti e di una fotografia sublimi si cela l’ansia, l’apatia e la malinconia che le protagoniste vivono.
Diviso in due parti ha il suo punto d’origine nel rapporto che lega due sorelle agli antipodi. Nella prima Justine, bellissima neo sposa sembra all’apice della sua felicità a inizio film, ma scopriamo man mano gli indizi e i segni di una malattia che si riaffaccia, di una depressione latente che nonostante una festa sontuosa, nonostante un marito apprensivo e zelante torna a farsi strada e a distruggerla. Veniamo così a conoscenza dell’intricata relazione con i familiari, con una sorella sempre presente ma incapace di capirla, con un cognato ricco ma poco sensibile, con dei genitori tutt’altro che modello. Una ragazza sola quindi, e così la lasciamo e la ritroviamo.
La seconda parte ruota invece attorno alla figura dell’altra sorella, Claire, e si svolge (e lo si capisce a fatica) dopo il matrimonio. Questa volta a sconvolgere l’armonia domestica è l’arrivo del pianeta Melancholia. Gli scienziati rassicurano che il passaggio di questo nuovo pianeta sarà vicino alla Terra ma non provocherà danni. Nonostante l’eccitazione di marito e figlio, questo però turba e mette in ansia Claire. Justine ormai isolata e non curante degli eventi, sembra invece aver già capito come tutto ormai stia per finire, e ne è quasi contenta, riuscendo a farsi carico dell’armonia e della cura del nipote sembra guarita, come se la morte non la spaventi più.
Se, come si dice, per un buon film basta un inizio che catturi e un finale che lasci senza parole Melancholia fa di più. L’incipit e la conclusione sono strettamente legati alla colonna sonora, se vediamo dapprima scene oniriche e quasi dei tableau vivant d’altri tempi, nel finale la musica classica di Wagner cresce e riempie, lasciandoci attoniti di fronte allo schermo ormai buio e al silenzio.
Melancholia è un film particolare e forse ostico in quanto non commerciale. Ma lascia senza parole, perchè la lentezza solita che von Trier ha per costruire la sua opera unita ai movimenti di camera volutamente sporchi e indagatori affascinano più della trama in sé, il potere sta nell’inquieta bellezza di ogni singola scena.
Il 04 dicembre
- 04-12-2021PontePop
- 04-12-2020La rinuncia
- 04-12-2020Il passo indietro?
- 04-12-2018Turismo senza barriere
- 04-12-2018Spacciatori in erba
- 04-12-2016Ma chi ti ha dato il patentino
- 04-12-2014Bassano, le richieste dei Quartieri
- 04-12-2014Ciclopista, barra a sinistra
- 04-12-2013“Salvare la dignità del partito e dell'assessore”
- 04-12-2013Nuovo DG per la Popolare di Marostica
- 04-12-2013Tares, incombe la seconda rata
- 04-12-2012La Cittadella dell'Immondizia
- 04-12-2012La sindrome del turione
- 04-12-2012Da lunedì a Romano “Servizio anti-rapina”
- 04-12-2012Il voto degli utenti sul servizio rifiuti di Etra? Dal 7 all'8
- 04-12-2012La multa dell'usciere
- 04-12-2011Lega: la “Casa del Cittadino” e l'euro-portaborse
- 04-12-2010La Lega Nord di Bassano ha un nuovo segretario