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Teatro

Lello Arena è Sancho Panza in Don Chisciotte

Lunedì 28 e martedì 29 marzo alle ore 21.00 su palco del Teatro Remondini luci puntate su Lello Arena e Claudio Di Palma

Pubblicato il 28-03-2011
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Si rinnova l’appuntamento con la Stagione Teatrale Città di Bassano promossa dall'Assessorato allo Spettacolo in collaborazione con la Regione del Veneto, il Teatro Stabile di Verona e la Banca di Romano e Santa Caterina, che propone per Lunedì 28 e martedì 29 marzo, una piece intensa su Don Chisciotte, fragile eroe moderno.
Claudio Di Palma diventa Don Chisciotte, Lello Arena è qui lo scudiero Salvo Panza: sono loro i protagonisti della nuova pièce firmata da Ruggero Cappuccio e diretta da Nadia Baldi. Nonostante il recente infortunio accaduto all’attore Roberto Herlitzka, lo spettacolo prosegue con successo la sua lunga tournée italiana con Claudio Di Palma nel ruolo del protagonista.
L’eroe fragile e allampanato in questa versione si chiama Michele Cervante, moderno professore universitario di letteratura epica posseduto dall’anima dell’hidalgo de la Mancha. Emarginato da una società che lo respinge quotidianamente, il protagonista vive una profonda solitudine e perde contatto con il mondo reale. La sua energia visionaria lo conduce contro mulini inesistenti, in un’osteria che gli appare nella possanza di un castello, al soccorso dell’amata Dulcinea, fino alla conquista morale dello scudiero. Salvo è invece un uomo qualunque, che, prima cerca di distoglierlo e riconsegnarlo alla cosiddetta normalità, poi vorrebbe vedere, anche lui, il mondo con gli occhi del cavaliere.

un momento dello spettacolo

Accanto a Claudio Di Palma, un robusto Salvo Panza trova vita nella straordinaria agilità attoriale di Lello Arena, attore tra i più amati e conosciuti di sempre.
La vicenda è quella descritta da Miguel De Cervantes, ma la drammaturgia di Ruggero Cappuccio la reinterpreta dirottandola ai giorni nostri . L’opera di Miguel de Cervantes, pubblicata in due volumi nel 1605 e nel 1615, prende di mira con l’arma della satira e dell’ironia, i romanzi cavalrreschi e la società del tempo, e questa messa in scena consegna la vicenda del Don Chisciotte alla contemporaneità, attraverso un’indagine interiore tesa a svelare il rapporto tra dolore e bellezza.

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