Pubblicità

Black Friday

Pubblicità

Black Friday

RedazioneRedazione
Bassanonet.it

Musica

Costantemente “fuori dalle orbite”

I Radiohead all'ottava prova, The King of Limbs. Un'uscita improvvisa, tra sperimentazione e dubstep.

Pubblicato il 24-02-2011
Visto 3.028 volte

Pubblicità

Black Friday

Senza preavviso, senza comunicati stampa, senza singoli in radio né interviste. I Radiohead compaiono dal nulla con un disco nuovo in download digitale (questa volta a pagamento, però).
The King of Limbs è creatura magmatica, complessa, e ambigua. Che apre un'infinità di domande, fa discutere, e conferma – se non altro, ancora una volta – la statura mondiale di una band che ha tradizionalmente messo d'accordo grande pubblico e critica d'élite.

La copertina di "The King of Limbs".

La prima sensazione, fortissima, è l'allontanamento dalla forma-canzone semplice e pulita del predecessore In Rainbows. Si sente l'eco, più lieve e meno rivoluzionario, della svolta di undici anni fa: l'accoppiata Kid A / Amnesiac costringeva a ripensare dalla base il concetto di musica rock. “Ice age coming”, cantava Thom Yorke. Qui invece c'è uno scarto, un passaggio fuori pista. L'intimismo del disco rimasto nella storia per il download gratuito con la formula “It's up to you” (“Dipende da te”), viene quindi rimescolato in pesanti influenze elettroniche e in testi tornati enigmatici e visionari (“I'm moving out of orbit”, dalla prima traccia, Bloom).
È forte l'influenza di certa musica elettronica del sottobosco urbano londinese, soprattutto il dubstep di Burial, e lo si sente soprattutto nelle scelte ritmiche: il lavoro su strutture sincopate e frammentarie delle percussioni, acustiche ed elettroniche, è davvero importante (in Morning Mr. Magpie sembra che i Radiohead di The Bends siano stati processati da una drum-machine impazzita, mentre Feral è quasi un tributo al dubstep). Ma non solo il talentuoso William Bevan; anche l'enfant-prodige James Blake, il solito Four Tet, e i richiami all'ambient '70 di Brian Eno e soci si possono rintracciare nelle pieghe dell'album.

È d'altro canto un disco in cui certamente, più che nei capitoli precedenti, si fa decisa e a tratti ingombrante la mano di Thom Yorke: troppo simili alcuni momenti di The King of Limbs al suo disco solista di cinque anni fa, The Eraser (Little by little, su tutti, molto affine a Blonde Redhead e Portishead).
Tra Feral, la traccia più spinta, sperimentale, e perciò vicina alle atmosfere di Amnesiac e Kid A, e la splendida Lotus Flower – senza alcun dubbio l'episodio più convincente del disco: melancolia electro in purissimo stile Radiohead – si naviga insomma in acque torbide, dove lo sperimentalismo è di casa e non c'è né la voglia, né l'esigenza (i maliziosi potrebbero aggiungere: né l'ispirazione) di dare una struttura classica alle canzoni. The King of Limbs è un flusso di coscienza che provoca l'ascoltatore, lo confonde e lo ipnotizza.
Codex apre così la sezione conclusiva del disco: la ritmica nervosa e scomposta dei brani precedenti si liquefa in un battito lentissimo e costante a far da sfondo al piano e alla voce (davvero tra le più belle di questo secolo) di Yorke. Ballad eterea sullo stile di Pyramid Song.
Per chi scrive, è con Give up the Ghost che si ha l'unica netta inflessione del lavoro. Un intervallo acustico inaspettato e un po' troppo ripetitivo. Separator chiude infine i battenti con una soluzione ritmica particolarmente ispirata e un'atmosfera decisamente più positiva: “If you think this is over / then you're wrong” (“Se pensi sia finita, ti stai sbagliando”: che ci sia da aspettarsi un seguito come fu per la doppietta Kid A / Amnesiac?).

Va masticato con calma, dunque, l'ottavo capitolo della saga Radiohead. Si tengano alla larga i facili detrattori del primo ascolto: da queste parti ci si può permettere ancora di spiazzare pubblico e critica dopo tre anni di silenzio. A prescindere che si sia di fronte al più libero sperimentalismo o a una tiepida ispirazione, ancora un chapeau per la band di Oxford.

Pubblicità

Black Friday

Più visti

1

Attualità

19-11-2024

Demolition Man

Visto 10.902 volte

2

Attualità

19-11-2024

Il dirigibile sul Polo

Visto 10.431 volte

3

Politica

18-11-2024

Sfida all’O.K. Fincal

Visto 9.885 volte

4

Attualità

18-11-2024

Speriamo che sia femmina

Visto 9.807 volte

5

Attualità

17-11-2024

Re Monato

Visto 9.712 volte

6

Attualità

20-11-2024

Campagnolo di città

Visto 9.498 volte

7

Attualità

19-11-2024

Elios e le Storie Belle

Visto 8.519 volte

8

Politica

21-11-2024

Ma che razza di parole

Visto 8.022 volte

9

Attualità

21-11-2024

Protesta Con Conducente

Visto 7.214 volte

10

Attualità

21-11-2024

Centro stoico

Visto 6.459 volte

1

Attualità

08-11-2024

SuperSanta Pedemontana

Visto 18.000 volte

2

Politica

30-10-2024

Un salto nel vuoto

Visto 15.416 volte

3

Attualità

29-10-2024

Englishman in Bassano

Visto 12.379 volte

4

Politica

30-10-2024

Azione e Reazione

Visto 12.134 volte

5

Attualità

08-11-2024

Fincommissariato

Visto 11.745 volte

6

Attualità

26-10-2024

Una Gaia apertura

Visto 11.197 volte

7

Attualità

25-10-2024

Pregiato Mangimificio Bassanese

Visto 11.157 volte

8

Politica

04-11-2024

Money for Nothing

Visto 11.051 volte

9

Attualità

19-11-2024

Demolition Man

Visto 10.902 volte

10

Attualità

12-11-2024

Centro di gravità permanente

Visto 10.825 volte