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Suffragette unitevi!
A questo grido sembra essere ispirato il nuovo film dell'apprezzato Nigel Cole (già regista dei frizzanti L'erba di Grace e Calendar Girls) che ancora una volta parla alle e di donne.
Il tema questa volta è però più femminista che femminile, l'ambientazione è infatti quell'anno '68 di cambiamenti e riforme, in un'Inghilterra libera di costumi ma chiusa di idee. Le protagoniste sono infatti le 187 operaie della fabbrica Ford a Dagenham pronte a scioperare per la prima volta per vedere realizzati i loro diritti di un equo stipendio.
Il film è inaspettatamente un luogo di contrapposizioni, i toni passano infatti senza scosse dalla commedia (intatto lo humor brittanico dei precedenti film, anche se forse un po' smorzato rispetto a ciò che dal trailer ci si aspetta) al dramma, con toni retorici che ben si amalgano all'effeverscienza delle protagoniste.
Immancabile è poi lo scontro e il ribaltamento tra ruoli femminili e maschili, quest'ultimi relegati -con le ovvie e tragiche conseguenze- tra fornelli e bambini.
Le donne, va detto, non sono le suffraggette femministe, caparbie e antimaschiliste che da sempre siamo abituati a vedere in documentari e film storici, sono invece le donne comuni, le madri di famiglia alle prese coi conti di fine mese, le mogli oggetto stanche di essere relegate a questo ruolo, le donne che stanno attente tanto al lavoro quanto ai vestiti, allo shopping... sono dunque donne che non vogliono vedere cambiare i tempi ma semplicemente avere il rispetto e gli adeguati compensi che è giusto avere, niente di più nè di meno.
In questo modo semplici cittadine hanno scritto la Storia e forse, visti i tempi, dovremmo imparare dalla loro forza e tenacia.
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