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La forza di un film originale come Potiche sta nel riuscire a coinvolgere nel suo racconto ogni fascia di pubblico.
Dalle donne felici per gli inni femministi che si respirano agli uomini che sanno rivedere con ironia il loro ruolo; dai giovani che il passato lo vogliono conoscere alle persone che giovani non lo sono più ma che ancora vogliono ricordare.
Certo, la commedia di François Ozon non ha avuto grossi riscontri di pubblico in Italia -nonostante fosse stato presentato proprio al Festival di Venezia- soprattutto per una scarsa pubblicità e per il poco spazio che ormai si dà a film non-hollywoodiani.
Ma chi si arrischia ad andarlo a gustare ne resterà piacevolmente sorpreso!
Al di là dell'impianto chiaramente teatrale -il film è infatti tratto dalla pièce omonima di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy- e di una recitazione volutamente sopra le righe corredata da scenografie altrettanto retrò, la forza del film sta soprattutto nei suoi protagonisti.
Il cast si avvale infatti di uno statuario Gérarde Depardieu, di un buffo e stralunato Fabrice Luchini e della perfetta Catherine Deneuve che riesce, nonostante l'età e i ritocchi, a mantenere la sua bellezza e la sua bravura.
Il film è infatti costruito attorno alla sua figura, moglie 'bella statuina' di un padrone di fabbrica di ombrelli che apparteneva al padre, passa le sue giornate in casa, tra jogging e poesiole fino a chè non arriva il momento del suo riscatto.
La sua ascesa non sarà sicuramente priva di colpi di scena e di humor, e mostrerà quanto è labile la divisione dei ruoli che ci imponiamo.
Potiche non vuole però essere un inno femminista, né tantomeno una ricostruzione filologica di quell'anno di cambiamento che è stato il '77, ma vuole semplicemente coinvolgere il suo pubblico, renderlo partecipe e divertirlo e, credetemi, ci riesce alla perfezione!
Il film sarà in proiezione nella rassegna del Metropolis mercoledì 15 dicembre alle 21.00.
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