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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
La Bassanese e gli e(asy) Reader
Alcune riflessioni dei librai bassanesi sul fenomeno della diffusione degli eBook
Pubblicato il 20-10-2010
Visto 3.142 volte
Continua il nostro viaggio nell'innovazione, e si parla sempre di eBook. Altri spunti, commenti e riflessioni sul tema a cura dello staff della libreria La Bassanese.
“Di e-book si parla da tempo, la tecnologia e digitalizzazione dei libri è iniziata altrove (spesso questi nuovi impulsi nascono negli States). Per fare un esempio, in Italia gli audiolibri faticano ancora a trovare una diffusione costante (meno dell’1%), la nuova diffusione di e-book sembra ancora limitata sia nella qualità sia nel target (ma è nel target forse la vera scommessa degli editori) mentre al di là dell’oceano i libri elettronici rappresentano il 9% di tutte le vendite commerciali di libri (nel 2009 erano al 3,3%).
La nuova piattaforma di diffusione e gli investimenti fatti dagli editori italiani siamo certi si ritaglieranno uno spazio, ma quale, e per chi è difficile prevederlo.
Libreria La Bassanese
Riteniamo che la diffusione, o forse è la speranza di chi ancora non si immagina una biblioteca fatta di chiavi USB, sia minore rispetto a Paesi fondati sulla sperimentazione di tutto, anche di ciò che a volte poco si sposa con la passione e il piacere di avere l’oggetto libro come “amico”.
Alcuni paragonano le nuove piattaforme alla rivoluzione avvenuta in campo discografico dove ora si entra in possesso della musica con un clic e sempre meno andando in un negozio musicale. I limiti tecnologici dettati dai tempi, dalle connessioni più o meno veloci – fondamentale per l’utilizzo degli e-book- imporranno delle scelte da parte del “lettore elettronico” che, oltre a munirsi di nuova tecnologia ancora costosa (inclusi salva energia in caso di black out) dovrà fare attenzione all’aggiornamento continuo di software e hardware per poter adattarsi a tutte le opportunità che la rete darà.
La nuova tecnologia cambierà il modo di lavorare? Forse, ma la storia insegna che un nuovo mezzo non ha mai soppiantato totalmente l’altro: la fotografia non ha condannato la pittura (semmai ha promosso l’arte astratta), il cinema non ha ucciso la fotografia, la televisione non ha eliminato il cinema, l’aereo convive con treno e auto.
Il lavoro che facciamo alla Bassanese è quello di aver creato e sviluppato in 70 anni una libreria indipendente: attenta alle richieste dei lettori, che non sceglie i libri presenti su forzatura degli editori come avviene quasi ovunque (sempre più le librerie sono di proprietà degli stessi editori), rinunciando a volte alla maggior marginalità, ma soprattutto in base alla qualità, agli autori conosciuti ma anche nuovi emergenti con un’attenzione particolare alla cultura e scrittura locale.
Un impegno riconosciuto dal lettore autentico, anche perché proponiamo da tempo la “performance” degli autori in libreria con cicli di incontri culturali così intensi da arrivare ad ospitare oltre 40 scrittori in sette mesi di programmazione (unica libreria in Italia con questi numeri). Riteniamo sia difficile sostituire questo impegno con una vetrina virtuale in un mercato che, se sceglierà di digitalizzare tutto, dovrà fare i conti con quasi 200 libri nuovi al giorno, 6000 nuovi libri al mese, da sommare a tutto l’esistente che ogni anno accumula e pubblica 60.000 libri (purtroppo poca carta riciclata viene usata in Italia). Il lavoro e i consigli del libraio indipendente (non pagato dagli editori) sono e saranno difficilmente sostituibili, inclusa l’opportunità di conoscere personalmente l’autore.
Non sappiamo se in futuro anche le “performance” degli scrittori di e-book si evolveranno con le presenze virtuali e ologrammate, ma in tutti i casi noi siamo pronti e se capiterà lo sperimenteremo per primi.
Due intellettuali come Umberto Eco e Jean-Claude Carrière hanno pubblicato un dialogo provocatoriamente intitolato “Non sperate di liberarvi dei libri”, nel quale si legge che la vera ragione per cui i libri avranno lunga vita è che “abbiamo la prova che sopravvivono in ottima salute libri stampati più di 500 anni fa, e pergamene di 2000 anni, mentre non abbiamo alcuna prova della durata di un supporto elettronico”.
Ma chi saranno i fruitori dei nuovi libri elettronici? In Italia i lettori non crescono questo è un dato statistico incontrovertibile, se l’e-book promuoverà nuovi lettori tanto meglio per la crescita della società e della capacità critica delle persone, ma se saranno scaricati dai lettori romanzi usa e getta, gli orari ferroviari, i libri sugli oroscopi o le raccolte di barzellette di Totti, allora come dice Eco “tanto meglio, tutta carta risparmiata”. Sostenere un lungo avvenire del libro non significa però negare che certi testi di consultazione siano più comodi da trasportare su una tavoletta (un manuale tecnico, un codice, un’enciclopedia), che un presbite possa leggere meglio un quotidiano su un supporto elettronico dove può amplificare il corpo tipografico a piacere, che i ragazzi possano alleggerire gli zaini con qualche “testo zippato” (cosa che già avviene per effetto della riforma).
Infine, tutti i lettori di libri di carta oggi non hanno dubbi: c’è una differenza enorme tra toccare, vivere e sfogliare un libro fresco e odoroso di stampa e tenere in mano una chiavetta, ma nessuno fermi il futuro e il progresso, e se per questa rivoluzione chiuderanno le librerie, lo faranno qui in occidente, dato che in altre aree del pianeta come SudAsia, SudAmerica e Africa, milioni di nuovi lettori (finora analfabeti) si stanno affacciando al mondo del libro e dove, per ora, è possibile e più facile leggere a cavalcioni di un albero nella foresta subtropicale un libro di carta che uno elettronico. Se necessario per la sopravvivenza, noi saremo lì dove ancora ci sarà chiesto “mi consiglia un buon libro?”
Marco Anna Martina Alessandro Attilio
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