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Siparte alle ore 18.00 dalla Chiesa di San Bonaventura, e poi San Rocco e Chiesetta dell' dell’Angelo con il debutto del progetto Triptych (Bassano Montreal Vancouver), mentre a partire dalle ore 21 sul palco del Teatro Remondini si succederanno il vincitore del Premio GDA Veneto Marco D’Agostin e la Hjort Dance Company e dalle ore 22 al CSC Garage Nardini gli italiani Simona Bertozzi e Alessandro Sciarroni.
Il primo appuntamento della giornata Triptych (Bassano Montreal Vancouver) è il risultato di un progetto che coinvolge tre artisti, un’italiana (Chiara Frigo) e due canadesi (Emmanuel Jouthe e Jennifer Clarke) chiamati a riempire di segni contemporanei tre luoghi un tempo votati al culto: la Chiesetta dell’Angelo, la Chiesa di San Bonaventura e la Chiesa di San Rocco. Un progetto coreografico che coinvolge per la prima volta istituzioni italiane, del Québec e della British Columbia e che vede impegnati con Operaestate, Circuit Est di Montreal e The Dance Centre di Vancouver. Il progetto si articola in residenze, creazioni e presentazioni al pubblico per artisti provenienti da ciascuna delle città coinvolte. Un’occasione per creare, attraverso i linguaggi della danza contemporanea, un ponte tra popoli e culture, stimolando la ricerca artistica, il dialogo e il confronto.

Simona Bertozzi
Altro progetto ormai giunto alla terza edizione è il Premio GDA Veneto. Promosso da Operaestate con il circuito regionale Arteven e la Regione del Veneto. Come d’abitudine anche il vincitore di quest’anno, Marco D’Agostin, debutta a Bassano nel Teatro Remondini. “Viola”, titolo dell’opera a cui è andato il premio, indaga un percorso tra due figure, la prima segnata dalla potenza di un’azione insofferente e rabbiosa, la seconda dalla leggerezza di un’azione sofferente e rinunciataria. Chi vìola agisce prepotentemente, offrendo di sé un’immagine spietata, oltraggiosa. Chi è violato impallidisce, misura il proprio dolore e sparisce.
La serata al Teatro Remondini prosegue con un solo intimo e vibrante costruito per la norvegese Kristin Hjort Inao dal marito giapponese Yoshifumi Inao. Uno sguardo innamorato che racconta cosa succede nelle nostre vite quando, grazie all’incontro con l’altro, entriamo in stretto contatto con noi stessi e con i nostri desideri più intimi. Una coreografia che ritrae un corpo attraversato dai brividi di un profondo sentimento d’amore.
In scena, stavolta al CSC Garage Nardini, anche due tra i talenti coreografici più interessanti del panorama nazionale. La prima è Simona Bertozzi protagonista di “Ilynx_playing vertigo - Primo episodio del progetto Homo Ludens”. Il lavoro, realizzato durante la prima edizione del Progetto internazionale Choreoroam, sostenuto da British Council/The Place, OperaEstate Festival Veneto, Dansateliers/ Rotterdam, mette in scena un corpo in là con l’età. Un corpo ricurvo, aguzzo, drammatico ma anche atletico, infantile, fiabesco. Frammenti di una femminilità desueta, ottenuta per gioco, libera dai costrutti di genere e che nel gioco afferma una potenza primordiale.
Chiude la serata al CSC Garage Nardini un altro talento made in Italy, quello del coreografo Alessandro Sciarroni con lo spettacolo “Your girl”. Si tratta di un lavoro sul desiderio nato dallo studio di “Madame Bovary” di Flaubert e dalla traduzione novecentesca che ne dà Giovanni Giudici nella raccolta poetica “La Bovary c’est moi”. La drammaturgia procede attraverso la biologia degli interpreti, nell’istante biografico che li ha uniti all’interno di un quadrato scenico. L’esperienza amorosa è vista attraverso gli occhi della ragazza. Una “Madame Bovary” che desidera solo ciò che è normale per chiunque. L’oggetto del desiderio, il bel giovane dal fisico scultoreo, diventa compagno del meccanismo anti-tragico... desidera semplicemente quello che l’altro desidera: sentire!
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