Ultimora
23 Nov 2024 11:02
Sindaco Treviso, 'Salvini cederà sul Veneto? Lega andrà da sola'
23 Nov 2024 10:59
Regali di Natale, previsto calo spesa di un miliardo (-9%)
23 Nov 2024 07:30
Vino: tre foglie d'oro per Ca' Rugate nella Guida Bio 2024
22 Nov 2024 17:07
Dopo sos della fidanzata sperona l'auto della Polizia, arrestato
22 Nov 2024 14:06
Testa romana scoperta nella cantina di una casa di Mestre
22 Nov 2024 13:09
Premio Il Battello a Vapore 2024 a Stefano Bortolotti
23 Nov 2024 10:45
Coppa Davis: per la semifinale con l'Australia l'Italia in campo oggi con Sinner e Berrettini
23 Nov 2024 10:03
Polemiche social, filosofo Caffo rinuncia a Più libri più liberi
23 Nov 2024 10:27
Una strada di Roma porterà il nome di Marisa Rodano
23 Nov 2024 10:21
Aumento del 10% dei reati sui minori nell'ultimo semestre
22 Nov 2024 15:32
WhatsApp, arriva la trascrizione dei messaggi vocali
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
A tu per tu con Bepi De Marzi
Conversando con il Maestro De Marzi, Direttore de I Crodaioli, una voce fuori dal coro
Pubblicato il 11-08-2010
Visto 6.265 volte
A Bassano di recente c’è stata una lunga giornata interamente dedicata al canto corale. Lei e i Crodaioli in estate preferite cercare il silenzio, un “letargo” che attende una maggiore disponibilità all’ascolto
Letargo non mi piace proprio: si va in letargo per dormire e per non vedere ciò che accade intorno. Noi Crodaioli non abbiamo mai fatto concerti d’estate proprio per non diventare i menestrelli dei vacanzieri. Poi, cantiamo tanto lungo gli altri undici mesi! Io, personalmente, detesto l’idea della vacanza.
il Maestro Bepi De Marzi
Quante parole in tv in questi due mesi estivi! Più “politics” che Politica, e “spettegolamenti” travestiti (in abito da sera si chiamano gossip)... le voci buone nascoste da questi schermi e specchi deformi fanno fatica a farsi sentire
La politica è morta da tempo, da quando quel tizio con i tacchi e i capelli finti è “entrato in politica per evitare la galera”, come si legge ovunque, specialmente nei commenti dei giornali esteri. Il degrado della società italiana è ormai inarrestabile. C’è una pigra assuefazione. Nessuno che si vergogni o che protesti per il druido che alle domande risponde con il dito medio.
Nel dibattito sul tema della coralità lei ha sempre sostenuto che il suo desiderio è quello di far nascere in tutti la voglia di cantare, di far esprimere una sorta di comunione nel canto, e ha affermato che le piacciono poco le ritualità del cantare la commozione alle cerimonie o sui palchi “a comando”
Tutto il mondo credeva che l’Italia fosse la terra del canto. Ma basta entrare nelle nostre chiese per capire che il canto d’insieme è stato mortificato anche nella liturgia cattolica. Sui palchi dei comizi ci sono gli altoparlanti per la musica registrata. Se manca la corrente nessuno canta più. E si comincia dalla scuola materna, dove si ammaestrano i bambini nei canti d’imitazione discografica.
Bassano a settembre attende l’Adunata degli alpini del Triveneto. Al di là dell’evento un’occasione di incontro per un corpo che fa dell’azione solidale la sua bandiera
Certo, la solidarietà! Gli alpini sono l’immagine della generosità e della fraternità. Quanto alla bandiera... anche tra gli alpini, specialmente quelli trevigiani, c’è purtroppo chi la vorrebbe mettere al cesso, come raccomanda il solito druido. Ci sarà poi la solita politicante esibizionista che, non ho mai capito perché, verrà ospitata sul palco d’onore.
Nei servizi dei notiziari regionali ultimamente sembra quasi che la montagna si chiami solo Cortina. Ci piacerebbe sentire anche pronunciare altri nomi, li chiediamo a chi la canta da sempre
Cortina non è più montagna da molto tempo perché è un’appendice volgare di Milano e Roma. Il Pelmo e l’Antelao, che sentono e vedono passare le auto rombanti dei miliardari, pare che urlino nel cuore “Ecco i Vip: vere inutili persone”.
Lei di recente da Arzignano si è trasferito a Vicenza, in un quartiere fuori città, e del suo gesto di “esilio” si è parlato e scritto molto. La scelta di non allontanarsi poi di tanto è dovuta, oltre ai motivi personali, anche alla speranza di cambiamento, all’amore per la nostra terra?
Del cambiamento ho perso la speranza. Il mio gesto è stato dettato solo dalla disperazione. Come ho detto, il degrado sociale è inarrestabile. La nostra vera identità veneta, che anche nel mondo è stata sempre individuata nella fraternità, nella serenità laboriosa, nella fede, nell’accoglienza e nella condivisione, nell’amore per la terra, nel rispetto delle memorie, nell’armonia delle tradizioni genuine, è stata violentata e progressivamente mutata in espressioni inutili e vergognose. Hanno sostituito il girotondo con i giochi padani! Chi vorrebbe il dialetto a scuola dimostra di non conoscerlo, e usa questo pretesto a fini esclusivamente elettorali. Chi poi si esprime in dialetto nei consigli comunali non si accorge di cadere nel grottesco, nel ridicolo. Ma ottiene l’approvazione di chi ha smesso di pensare. Che malinconia!
Il 23 novembre
- 23-11-2023Natale con chi vuoi
- 23-11-2023Accension, Please
- 23-11-2023Ragazzi alla pari
- 23-11-2022Pantani in pista
- 23-11-2019Che mozione
- 23-11-2018Segnali di guerra
- 23-11-2018Progetto di cartello
- 23-11-2018Brindo al Brand
- 23-11-2017Zebre in via di estinzione
- 23-11-2017Benvenuti a San Vito
- 23-11-2017Spritzano le idee
- 23-11-2016Il MiBACT premia ancora una volta Operaestate
- 23-11-2014Una Moretti alla spina
- 23-11-2014Titoli di coda
- 23-11-2014La città dei vestiti
- 23-11-2013Sul Carroccio dei vincitori
- 23-11-2013Il peccato originale
- 23-11-2013Caserma Montegrappa: lettera a Cimatti e a Zaia
- 23-11-2013Un sabato all'Ospedale
- 23-11-2013Bassano? Presente!
- 23-11-2013Giustizia padana
- 23-11-2012Primarie Day
- 23-11-2010Gianpaolo Bizzotto: “Vi dico tutto sul Teatro Astra”
- 23-11-2008Spinlab chiama, i Comuni rispondono