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Abbiamo incontrato Noemi nell'immediato dopoconcerto di Sabato, al Teatro Remondini. La cantante rivelazione di X-Factor ha ripercorso tutto il suo nuovo album, con l'aggiunta di qualche cover, prese dal repertorio cantato nella trasmissione ma anche dal soul e dal pop internazionale (una perla, la cover di “Seven days” di Sting). Nonostante la serata gelida, il pubblico ha risposto caloroso e appassionato. Finita l'esibizione, abbiamo avuto giusto il tempo per scambiare due parole con la gentilissima artista romana, prima della sua tanto agognata cena.
È di questi giorni la notizia della tua partecipazione a Sanremo. Come ci si sente?
Un momento del concerto di Sabato.
Molti parlano delle possibilità di successo che dà il palco dell'Ariston... Al di là di questo (e degli inciampi sulla scalinata), sinceramente sento molto di più l'emozione di cantare là dove l'ha fatto Mia Martini, e altre grandi voci della storia della musica italiana. È un palco prestigioso, con una bella storia alle spalle: per me questa è la cosa più importante.
Ci puoi dire qualcosa del brano che porterai?
Posso solo anticipare titolo e autore: si chiama “Per tutta la vita”, ed è scritto da Diego Calvetti. Il resto è ancora top-secret!
Hai appena finito di scaldare i bassanesi qui al Remondini. Che differenza c'è tra il palco di X-Factor e il live?
Moltissima! Ad X-Factor canti con le basi che, per quanto belle che siano, non sono una band vera che suona al tuo fianco. E poi il pubblico è distante, televisivo... Nel live c'è un continuo scambio di energie molto più entusiasmante, ma anche molto più difficile da gestire. Penso che il concerto sia la prova che scremi tutti coloro escano da talent-show di questo tipo: è l'esperienza e la capacità di stare sul palco che cambiano le cose. Per me, che comunque avevo un po' di esperienza live nei locali, sono state difficili le prime date nei teatri: pensavo “oddio, chissà se gli piace quello che sto facendo a tutta sta gente seduta?” Ora sto imparando a scaldare anche queste atmosfere più composte!
Ho la sensazione che il tuo primo “vero” produttore sia stato, in qualche modo, Morgan. Sei entrata ad X-Factor in un modo, e ne sei uscita quasi rivoluzionata. Sei della stessa opinione?
Assolutamente si, è verissimo. Morgan mi ha letteralmente aperto la testa, mi ha fatto conoscere la musica italiana (che non ascoltavo da parecchio tempo) e con lui sono cresciuta come interprete. Rispetto agli altri concorrenti, ho avuto la fortuna di avere uno stimolo continuo, anche verso territori per me inesplorati.
Oggi come oggi la musica vende molto poco. Ciò è certamente legato al momento che stiamo vivendo, e probabilmente anche ad alcune scelte non proprio azzeccate dei discografici. Forse un atteggiamento senza compromessi e meno artefatto alla lunga pagherebbe di più. Ti trovi d'accordo?
Mah. Se ti riferisci al mondo dell'indipendente, sono numeri completamente diversi rispetto alle major. È normale puntare alle cose facili per un guadagno facile: dietro di te non ci sono tre persone, ma migliaia di dipendenti che rischierebbero di stare a casa. È anche vero che nelle major c'è molta qualità (Carmen Consoli, Franco Battiato, per fare due nomi) che può uscire ed essere prodotta grazie alle cose che vendono di più.
Progetti per il futuro?
Vorrei fare tanti live, continuare a suonare dal vivo per imparare a farlo sempre meglio. E poi, lavorare con calma al prossimo disco. Oggi gli album escono ogni sei mesi: per me è innaturale, è come una gravidanza interrotta! Un disco è un bimbo, ha bisogno del tempo giusto per nascere. Il prossimo vorrei fosse un po' più cantautorale... Sono contenta di poterlo fare ancora con Diego Calvetti, che è un grandissimo produttore e a cui devo molto. Di solito il “secondo passo” è quello più difficile, spero di non deludere le attese. Una cosa è certa, però: meglio fallire con qualcosa che mi piace piuttosto che portare in giro brani di cui non sono convinta.
In bocca al lupo, allora! Grazie per averci dato del tempo preziosissimo (vista la fame), e a presto!
Grazie a voi, un saluto a tutti.
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