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Ha cominciato con il legno passando al cioccolato e ora fa pit-stop tra la neve e il ghiaccio. Lo scultore onnivoro Sandro Scalet ci parla dei suoi lavori, nuovi materiali e nuovi strumenti che nelle sue mani diventano vere opere d’arte.
Perché hai scelto la neve e il ghiaccio come materiali per la tua scultura?
Sono nato e cresciuto nelle valli dolomitiche e la neve ed il giaccio sono componenti dei disagi e delle difficoltà che le genti del posto si sono abituate ad accettare per diversi mesi ogni anno.
Ma la neve ed il ghiaccio sono anche protagonisti indiscussi della bellezza delle Dolomiti ed io ho cercato di esaltare questa bellezza, ho voluto renderla più fruibile e più concreta, ho pensato di inserirla nell’olimpo dell’arte proprio utilizzando la neve ed il ghiaccio come materiali per le sculture che impreziosiscono i nostri luoghi.
Che attrezzi usi per realizzare le tue sculture di neve?
Io voglio rispettare questi materiali, perché il mio obiettivo è di togliere le parti superflue per scoprire la scultura che si nasconde dentro; uso solo la sega elettrica e la pala per togliere le parti grossolane e poi incido con lo “scorzarol” per far apparire l’abbozzo.
Rifinisco l’opera con la strigia e uso l’acqua per rendere più duratura l’opera.
Sono riuscito con questi soli arnesi a realizzare molte sculture, che mi hanno regalato soddisfazione ed entusiasmo.
Che ne pensi degli artisti contemporanei?
Sono molti quelli che, proponendosi artisti, realizzano opere, ma io mi trovo spesso a non riuscire a capire queste opere, perché non riesco a leggere il loro messaggio o non intravvedo la bellezza della loro arte; ho l’impressione che venga passata per arte quello che io chiamo solo “chiacchiera” ; penso che veri grandi artisti siano pochi e, a mio parere, sono quelli che mi comunicano messaggi di vita semplici, ma universali.
Cosa pensi delle manifestazioni che organizzano i concorsi a livello nazionale di sculture di neve e di ghiacchio?
Tutte queste manifestazioni sono sempre molto legate a problematiche di sponsor, che condizionano le scelte ed i criteri di lavoro per scopi specifici, ma sono comunque momenti importanti di confronto per gli scultori che vi partecipano, perché devono vivere per 3-4 giorni quasi a ridosso e necessariamente si confrontano e si aiutano.
Io ho partecipato a diversi concorsi internazionali ed è stata un’esperienza molto importante proprio perché ho avuto l’opportunità di misurarmi con gli artisti provenienti da culture diverse, che mi hanno aiutato a scoprire i loro mondi e le loro abitudini e mi hanno aiutano nel mio cammino di maturazione artistica.
Cosa consiglieresti a chi volesse iniziare ad intraprendere il percorso delle sculture di neve?
Utilizzare questi materiali sembra facile, ma non è così; basti pensare che la neve è come la polvere e quando è compattata si sbriciola.
Bisogna prestare molta attenzione quando si usano gli attrezzi e si spingono nel materiale per segnarlo; sicuramente occorre iniziare su materiali più semplici e compatti, quale il legno e bisogna conoscere le tecniche di base della scultura per capire come incidere il materiale stesso e poi serve molta esperienza.
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