Ultimora
26 Jan 2025 22:25
Pallavolo: Civitanova vince Coppa Italia, Verona ko al tie-break
26 Jan 2025 18:21
Zaia, raccolta di firme è una chiamata di popolo
26 Jan 2025 13:10
Giorno memoria: al Teatro La Fenice la cerimonia di Venezia
26 Jan 2025 13:01
Estradato da Santo Domingo Joel Luciano Lorenzo
26 Jan 2025 11:07
Accoltella il marito durante una lite, fermata la moglie
26 Jan 2025 10:20
'Elon Mask' nella versione di Evyrein sul muro di Padova
26 Jan 2025 23:13
Serie A: Fiorentina corsara, Lazio battuta e rilancio Champions
26 Jan 2025 22:35
Serie A, Lazio-Fiorentina 0-2
26 Jan 2025 20:25
Tre incidenti sull'Etna, perdono la vita un 17enne e un 60enne. Ferita una ragazza di 16 anni
26 Jan 2025 20:20
Serie A: in campo Lazio-Fiorentina DIRETTA
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Quando a parlare sono i Silenzi
Fino al 30 aprile, a Casa Allianz, una collettiva con opere di Silvia De Bastiani, Paolo Giaretta e Carlo Martini
Pubblicato il 26-01-2025
Visto 1.192 volte
A Palazzo Suntach Zilio Tessarolo, ospitante Casa Allianz, fino al 30 aprile è possibile vistare una collettiva che presenta una selezione di opere di tre artisti veneti: Silvia De Bastiani, Paolo Giaretta e Carlo Martini.
Si tratta della quarta esposizione organizzata dalla realtà bassanese, ha il patrocinio della Città di Bassano e i curatori sono Claudio Brunello e Pietro Gasparotto.
Suddivisi sui tre piani del palazzo, ad abbellire gli uffici e il salone delle conferenze, i quadri dialogano con l’ambiente di lavoro imponendosi come finestre visionarie, con i loro scorci e i loro silenzi. Si intitola appunto “Silenzi” l’esposizione, raggruppante opere scelte di tre artisti che parlano in realtà linguaggi diversi, dal punto di vista tecnico e figurativo, ma che hanno come denominatore comune una riflessione sulla cifra dell’assenza, rappresentata nel caso di De Bastiani da panorami di montagna, di Giaretta da interni in abbandono e di Martini dall’andare di figure aleatorie.
un momento dell'inaugurazione della mostra Silenzi
Silvia De Bastiani vive a Imer, nel Feltrino, e nella sua attività artistica ha riversato una profonda passione per le montagne: boschi e panorami dolomitici, i protagonisti dei suoi acquerelli su tela. Silenzio e solitudine pervadono i dipinti, tra quelli presenti anche di grandi dimensioni, elementi mai presenti a dire l’isolamento in senso drammatico, più a proporre un viaggio privilegiato, inquadrato da vicino, tra la bellezza di vette inerpicate e ghiacciai quasi carezzati da pennellate acquatiche.
Tinte tenui, fredde, da paesaggi innevati, da rosengarden crepuscolare, appartengono sia alle rocce che ai boschi più in basso, nelle raffigurazioni che ospitano tronchi nel sottobosco. C’è solo la musica del vento in questi panorami silenziosi che evocano propriamente la natura alpina, ma escono nel contempo dal loro contesto per figurare l’essenza della montagna e ciò che rappresenta, e c’è inoltre l’andare per sentieri dei pensieri di artefice e spettatore.
Carlo Martini, thienese, è un artista autodidatta che viene dalla grafica. Oggetto dei suoi dipinti sono da alcuni anni interni di edifici in abbandono, siano essi domestici, lavorativi o industriali. Nelle raffigurazioni, il silenzio è rotto dal dialogo tra spazio e luce: finestre e porte a vetri sono sempre presenti, a donare uno sguardo laterale, di scorcio a oggetti dimenticati, o lasciati appositamente soli, ad abitare stanze e spazi e a restituirne la dimensione vitale che non c’è più, emblemi di ricordi e memoria.
Alcune opere, soprattutto quelle rappresentanti contesti lavorativi, hanno atmosfere cinematografiche, da film di Tarkovskij. Anche qui, nessun senso di tragedia né di dramma: il normale ciclo delle cose e delle persone, che comprende anche l’assenza, la mancanza, la morte. Il silenzio sembra interrotto da sussurri che circolano tra le pareti, mentre la vita scorre fuori, dagli affacci da dove proviene la luce, che però nelle opere ci sono quasi ovunque negati.
Paolo Giaretta, artista di Schio, predilige per i suoi dipinti tele di medio-grandi dimensioni, utilizza colori acrilici o più raramente a olio, con cromie accese, e ha realizzato serie nominate landscape building, dove il fruitore diventa protagonista e costruttore insieme all’artefice del dipinto. “I miei lavori potrebbero essere visti come storie mai scritte” ha dichiarato Giaretta, infatti il margine di costruzione/decostruzione, e quindi di narrazione, lasciato all’osservatore è molto ampio in queste opere dove prevale il “non a fuoco”, insieme a una dimensione onirica. Le librerie, soggetto ricorrente, sono raffigurazioni di silenzi parlanti, di oggetti-mondo.
La mostra è visitabile negli orari di ufficio e su prenotazione. Per informazioni e per le visite: cell. 3931354890.
Il 27 gennaio
- 27-01-2023Giovedì Santo
- 27-01-2023Orario di chiusura
- 27-01-2022Parole Parole
- 27-01-2022La carica dei 500
- 27-01-2021Oggi facciamo le divisioni
- 27-01-2020C'era una volta in Veneto
- 27-01-2019Sgarbi Canoviani
- 27-01-2018Abbi tura di te
- 27-01-2018Morte da cani
- 27-01-2017Urban Students
- 27-01-2017Girano le pale
- 27-01-2015Voto a perdere
- 27-01-2014Correzione con beffa
- 27-01-2014Banche in Comune
- 27-01-2014Forza Nuova in corteo a Bassano
- 27-01-2013La lezione di Rommel
- 27-01-2013Lorenzato: “Alcuni dei “Padroni del Veneto” abitano a Romano”
- 27-01-2012L'ultima Adunata
- 27-01-2012ZTL. Cimatti: “Nessuno può vantare diritti di veto”
- 27-01-2012I parcheggi danno i numeri
- 27-01-2012Rosà: prime manovre elettorali
- 27-01-2012Plastica o secco? Questo è il dilemma
- 27-01-2011Donazzan: “Battisti, non invierò nessuna lettera alle scuole”
- 27-01-2011Magro, ma non abbastanza
- 27-01-2011Discariche ad acqua aperta
- 27-01-2011La mia Africa
- 27-01-2010Torri di Portoghesi: lettera aperta di Cimatti
- 27-01-2009Bassano celebra il giorno della memoria
- 27-01-2009Torri di Portoghesi: presentato il ricorso al Tar