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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Quando la felicità fa paura
A Palazzo Roberti, con Ameya Gabriella Canovi un incontro dedicato al benessere e ai meccanismi delle relazioni amorose
Pubblicato il 20-01-2025
Visto 303 volte
Giovedì 16 gennaio, la Libreria Palazzo Roberti ha ospitato Ameya Gabriella Canovi, per la presentazione del suo nuovo libro, che porta il titolo: Dentro di me c'è un posto bellissimo (Vallardi Editore).
Un ritorno a Bassano per l’autrice, che ha partecipato anche alla rassegna culturale “Resistere” nel 2023, e un pubblico di lettori numeroso e affettuoso ad accoglierla in Libreria — in assoluta maggioranza di “lettrici”. Sottotitolato “Imparare a volersi bene affinché l’amore accada”, il nuovo libro di Canovi segue Di troppo Amore, che indaga le dinamiche delle relazioni amorose, e Di troppa (o poca) Famiglia, e va a portare a compimento un’ideale trilogia dedicata ai rapporti d’amore.
Ameya Gabriella Canovi, alla Libreria Palazzo Roberti
Psicologa, un dottorato di ricerca sullo studio delle emozioni in ambito della psicologia dell’educazione, esperta di relazioni familiari e delle manifestazioni della dipendenza affettiva, l’autrice è spesso invitata a trasmissioni come “Amore criminale” e “Sopravvissute”. In rete è molto seguito il suo canale di podcast titolato “Intrecci”.
Perché abbiamo paura di essere felici? Questa la domanda da cui parte la riflessione salvifica da avviare. Si tratta in realtà di un paradosso: in superficie desideriamo la beatitudine, nel profondo qualcosa ci dice che è più sicuro restare un po’ infelici, semmai sarebbe meglio una felicità in assetto moderato, dimesso. Così ha esordito l’autrice, che si è interessata a lungo di relazioni disfunzionali e di imprinting famigliari.
Nella sua indagine, riflettori accesi sui meccanismi di auto-sabotaggio, piccoli e grandi ingranaggi dal funzionamento poco consapevole, fino a guardare quelli che arrivano a rendere necessario per il benessere della persona intraprendere la strada della terapia. I cambiamenti spaventano, la pura del giudizio altrui è un fattore bloccante, dal profondo emergono antiche ferite, a minare la nascita di nuove relazioni coinvolgenti tutto il nostro essere — che si percepisce esposto, privo di difese.
“Dentro di noi c'è un posto sicuro e bellissimo” è uno slogan che invita all’amor proprio: condizione indispensabile quella di amarsi per riuscire ad amare gli altri senza proiettare loro addosso mari e monti di aspettative, col corredo annesso di deleghe devianti.
Nel corso della presentazione, Canovi ha fatto cenno anche a casi limite dalla conseguenze dolorose, come quello con vittima Giulia Cecchettin, dove i meccanismi dell’ossessione sono stati gli assoluti protagonisti del tragico epilogo. In dimensione ridotta, capita spesso che a incrinare i rapporti d’affetto e d’amore siano paure più o meno consce aventi a che fare con la sana costruzione dell’io e con una mancata accettazione della libertà dell’altro.
Avvio e mantenimento nel tempo di una relazione costruttiva non possono prescindere dalla creazione in se stessi di uno spazio di integrità e non di dipendenza, ha ricordato la psicologa — i conti restano da fare con il trasporto poco mirato, contraddistinto da caos e disordine, che nasce inevitabilmente al sorgere di un nuovo amore.
Argomenti molto seguiti e che toccano tutti, l’amore e le relazioni, tanto che Ameya Gabriella Canovi lo scorso anno ha allestito un convegno a tema molto partecipato, a Bologna.
Nel corso dell’incontro sono stati fatti diversi nomi noti, a testimonianza che anche i “belli, ricchi e famosi”, usciti dalla luce dei riflettori e dalle copertine patinate hanno risvolti umani.
Pubblico molto attento e riflessivo, in Libreria, alla ricerca di chiavi d’oro che aprano le porte dello stare bene con se stessi e con gli altri, lontano il timore di essere troppo felici.
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