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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Tra narrazione e immagini: a Marostica, vita e opere di Vincent van Gogh
Sarà visitabile fino a domenica 12 gennaio, al Castello Superiore di Marostica, la mostra immersiva dedicata al geniale pittore olandese
Pubblicato il 25-11-2024
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Inaugurata sabato 23 novembre, è aperta e visitabile al Castello Superiore di Marostica la mostra “Vincent van Gogh–La vita, le opere”, che propone un’esperienza immersiva à côté del più grande pittore del XIX secolo.
Ideata e realizzata a cura di Mario Guderzo e Maurizio Panici, promossa dalla Città di Marostica, con il sostegno di Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank, la mostra allestita dall’associazione Teatris in collaborazione con Argot Produzioni offre al visitatore, suddivisa in due momenti, un’ora in viaggio nel tempo in cui visse il pittore olandese, tra i suoi panorami, i suoi soggetti, le sue parole.
Prima di inoltraci in immersione nell’arte e nella vita di Van Gogh, è doveroso sottolineare che l’iniziativa, come altre svolte di recente al Casello Superiore della Città degli Scacchi, rappresenta la volontà di portare avanti un progetto di rigenerazione urbana, promuovendo l’accoglienza negli spazi restaurati dell’edificio di attività, mostre ed eventi culturali. In questo caso, anche un’espressione concreta del cosiddetto “Teatro di comunità”.
inaugurazione della mostra al Castello Superiore
Ad accogliere il pubblico, salite le scale che portano al primo piano del castello, una stanza buia abitata da cinque schermi per retroproiezione che illuminandosi gradualmente, quasi pennellata su pennellata, propongono l’osservazione di dipinti di Van Gogh suddivisi per periodi, argomenti, soggetti. Le elaborazioni digitali sono a firma di Davide Stocchero, gli allestimenti sono stati progettati da Denis Dalla Palma. Il sottofondo musicale accompagna “la narrazione per immagini” con brani coevi rispetto alla vita di Van Gogh. Il ciclo di proiezioni ha la durata di una ventina di minuti.
In una seconda stanza, in assetto teatrale, sono disposti un palco con fondale illuminato con grandi schermi in cui nascono da frammenti luminosi le opere dell’artista e due postazioni per letture drammatizzate, offerte a cura degli attori della Compagnia Teatris, che si alterneranno all’interno degli orari di apertura della mostra (dalle ore 11 alle 12 e dalle 15 alle 16). Al racconto per immagini si aggiungono quindi le parole, tratte dall’intensa corrispondenza che si scambiarono Vincent e Theo, il fratello minore, suo grande e indefesso sostenitore, raccolta epistolare che accoglie gran parte della corrispondenza tra i due, iniziata nel 1872 e finita con la morte dell'artista nel 1890 — Theo morì sei mesi dopo.
Dunque non opere, tanti fiori celebri e una realtà virtuale utilizzata “a fin di bene”, ovvero in grado di offrire oltre alla visione di dipinti non noti ai più, una narrazione partecipata condotta a pennellate in un percorso tra quadri e ritratti scelti “parlanti” del tempo in cui visse l’artista, raffigurante personaggi che amava o che osservò ossessivamente, elementi rivelatori della temperie economico, sociale e culturale in cui si sviluppò la sua arte.
Bassanonet ne parla con il curatore e con chi ha operato in modo oculato la scelta delle opere, ovvero l’attore e regista Maurizio Panici e il professor Mario Guderzo.
Sono tante le mostre che periodicamente nel mondo celebrano l’opera di Vincent van Gogh. Qual è, indipendentemente dalle leggi di mercato attuali — che certo non gli furono favorevoli in vita — la cifra della sua contemporaneità?
Guderzo - Van Gogh è l’artista che più di tutti sa parlare un linguaggio universale, facilmente comprensibile anche ai contemporanei. Inoltre le sue opere raccontano luoghi veri da lui vissuti, spesso riferibili alle sue esperienze e alle sue scelte esistenziali. Le sue opere non sono solo tra le più quotate nel mercato nell’arte, ma sono presente nei più importanti musei del mondo.
Come è stata effettuata la scelta dei dipinti da destinare alle proiezione? La loro è una suddivisione funzionale a una narrazione che metta in luce quali aspetti?
Guderzo - La scelta delle opere è stata effettuata considerando quattro parametri: il primo fa conoscere i luoghi del suo vagabondare dall’Olanda alla Provenza e viceversa; il secondo i ritratti delle persone che ha incontrato durante la sua vita e con le quali si trovava a suo agio, persone semplici come il postino e la sua famiglia, il proprietario della locanda, il medico che lo curava; il terzo riguarda la rappresentazione del mondo degli umili e dei diseredati come i contadini, i minatori, i tessitori; il quarto è costituito dagli oggetti simbolici che diventano “icone” del suo stato d’animo, come le stelle, i corvi, i girasoli, i cipressi, le candele, le scarpe.
Si potrebbe trovare un qualche legame tra un’arte universale come quella di Van Gogh e la Città di Marostica?
Guderzo - L’arte di Van Gogh è universale e quindi alcuni riferimenti sono facilmente identificabili in diversi ambiti: il nostro fino a qualche anno fa è stato un territorio prettamente agricolo e pastorale, le attività artigianali sono sempre state sviluppate, come la lavorazione della seta, della paglia e della ceramica. Il nostro mondo rispecchia quello da lui frequentato e rappresentato, un mondo semplice e facilmente accostabile.
Quale parte dell’Epistolario attraversano le letture scelte? Il tema della follia ha una sua “stanza” ben arredata?
Panici - La scelta delle lettere ha prediletto quelle più personali in cui l’artista manifestava al fratello il suo stato d’animo e il malessere provato nel rapporto con gli altri.
Fondamentalmente si è voluto mettere in evidenza il fatto che fosse un eccellente scrittore, molto prolifico, capace di trasmettere le sue emozioni e le sue sensazioni, ma anche una persona di profonda cultura artistica e letteraria.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 12 gennaio 2025.
Gli orari: venerdì 14.30 - 16.30, sabato e domenica 10.30-12.30 e 14.30-16.30.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Associazione Teatris - cell. 327 5820846 (orario 15-19).
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