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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Nel tempo di un AperiLibro, con Piergiorgio Pulixi
Ospite della rassegna culturale della Libreria La Bassanese, l'autore sardo ha presentato il suo nuovo romanzo. Tra temi forti e contemporaneità, uno sguardo da dentro al true crime
Pubblicato il 23-11-2024
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Per l’AperiLibro di venerdì 22 novembre, la Libreria La Bassanese ha ospitato un incontro con l’autore Piergiorgio Pulixi e il suo nuovo libro, titolato: La donna nel pozzo. La pubblicazione ha celebrato l’ingresso in Feltrinelli per Pulixi, scrittore cagliaritano molto conosciuto e amato per i suoi romanzi noir e seriali.
Nato con il collettivo Mama Sabot creato da Massimo Carlotto, Pulixi ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per suoi libri, che viaggiano tradotti in diversi Paesi; è stato vincitore tra le altre cose del prestigioso Premio Scerbanenco.
Marco Bernardi con Piergiorgio Pulixi
Un lieto ritorno per la rassegna bassanese, che accoglie con puntualità e attesa i nuovi lavori di Pulixi. Autore prolifico, nel settembre dello scorso anno è stato ospite della Libreria per la presentazione di Stella di Mare. Nel tempo si è creato un rapporto di vicinanza e di stima con il team de La Bassanese e in particolare con Marco Bernardi, il libraio ideatore della rassegna che l’ha intervistato anche in questa occasione.
Una conversazione molto interessante, allargata a diversi piani, quella intrecciata tra i due. Prendendo spunto dalla trama del libro, nato a cavallo tra il true crime e la fiction, ha toccato tematiche forti, come la corruzione e il malaffare, soffermandosi sul ruolo dello scrittore che indaga su fatti appartenenti alla cronaca per raccontare il presente con il linguaggio della narrativa; ha regalato scorci lieti, come lo sguardo gettato alla bellezza selvaggia, poco addomesticata, del mondo sardo, e infine osservazioni specialistiche (Pulixi è stato anche libraio), come alcune “rivelazioni” sui meccanismi che governano il mondo editoriale odierno e sulla figura del ghost writer.
Protagonisti del nuovo libro sono una giovane uccisa, il cui caso tira in ballo un fatto di sangue realmente occorso a un’altra donna, in circostanze analoghe; uno scrittore in crisi (a sconfessare il proprio cognome: Roccaforte); un ghost writer illuminato che si chiama Calvino e un editore “stronzo” e armeggione, Panzirolli nomen omen. Ambientato nella regione del Sarrabus, il noir dà avvio alle indagini della coppia scrittore per finta-scrittore per davvero grazie a una lettera inviata da una detenuta sarda che denunciava la natura della morte della giovane insegnante, trovata nuda in un pozzo. Da lì, prende avvio una ricerca intrapresa — come spesso accade anche nella realtà agli autori di noir — dando ai narratori il compito di rivolgere uno sguardo terzo ai fatti, con la speranza di riportare alla luce “la verità”. In breve si scoperchieranno pentole contenenti pietanze indigeste e diaboliche.
La scenografia è importante in questo genere letterario, ha ricordato Pulixi, quindi non a caso c’è la Sardegna, ma c’è anche Roma-capitale, con i suoi accenti e sfottò chiamati a dare un tocco di ironia e di leggerezza ai personaggi e al racconto, a lenire la quantità di evil di cui è portatore.
Lo scrittore di noir ha anche la funzione di mettere sotto i riflettori ciò che accade di distorto nella quotidianità. Per restare nel Veneto, Pulixi ha citato il caso di località diventate sedi di una bolla speculativa riguardante il mercato immobiliare dai connotati inquietanti. L’attuale inflessione che ha preso invece la macchina dell’informazione inerente il true crime, basti guardare le trasmissioni pomeridiane sulle reti nazionali e più popolari, è invece quella di far convergere l’attenzione su casi eclatanti che poco hanno a che fare con la vita reale e ciò che ci succede accanto, ha sottolineato l’autore.
Riguardo all’editoria e alla figura del ghost writer nel mondo attuale, rispondendo alle domande di Bernardi Pulixi ha ribadito una oramai nota verità, ovvero che spesso nel panorama reale l’industria editoriale è perlappunto un’industria, cioè un’impresa a reddito che guarda a produrre e a fare quadrare i conti in bilancio, e che i libri di molti autori, divulgatori, opinionisti che troviamo ai vertici delle classifiche di vendita sono firmati da qualcuno ma il nome di chi li ha scritti è in vero un altro (o più spesso un nome che diventa corale). In particolare, in generi come la fiorente narrativa cosiddetta Young Adult l’apporto dell’Intelligenza Artificiale è quasi totalizzante. Le eccezioni, editori tra l’illuminato e il poetico, continuano a esistere, ma popolano poco di frequente il mondo dei grandi numeri.
Niente di scabroso in realtà, si tratta di riscontri che i lettori possono tranquillamente produrre di prima mano, messi in fila diversi elementi, ma a dirlo ad alta voce in una libreria ci vuole una certa dose di rettitudine e di coraggio.
Sta lavorando alacremente, come suo consueto, Piergiorgio Pulixi: un altro libro alle porte, a fianco la stesura di una seconda pubblicazione, in campo le ricerche per un terzo lavoro narrativo.
A termine dell'incontro, applausi, un firma-copie generoso e un aperitivo offerto dalla Libreria.
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