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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Incontri

Quantiche radio

Bassanonet invitato alla festa di Rai Radio 3, a Bolzano. Il nostro reportage da Futuradio, una tre giorni in viaggio tra arti e scienza

Pubblicato il 12-11-2024
Visto 1.773 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Dall’8 al 10 novembre, il Teatro Comunale di Bolzano ha ospitato Futuradio, la festa di Rai Radio 3 che ha surfato, tra approfondimento, arti e spettacolo, nei mari futuribili o già ben presenti (sono già tra noi) dove regnano i linguaggi della meccanica quantistica affiancati a quelli dell’umanesimo, codici legati alla comprensione che sono ai più maggiormente famigliari.
Tra le onde — radio, ovviamente — conversazioni inerenti scienza, letteratura, musica, teatro, geopolitica, Intelligenza Artificiale e anche vicende legate a un gatto sempre presente, tanto da rappresentare, in citazione e come immagine tesa a parallelismi suggestivi, il filo conduttore che ha percorso diversi incontri: si tratta del gatto di Schrödinger, con classica domanda annessa (in estrema sintesi, protagonista un gatto, scienza e filosofia si arrovellano a indagare condizioni e stati di "evento avvenuto-non avvenuto").
In scena, nella tre giorni, i conduttori delle trasmissioni più amate dell’emittente, da “Radio3 scienza” a “Tutta l’umanità ne parla” e molti ospiti che hanno utilizzato la prospettiva della scienza, tra tanti Guido Tonelli, Licia Troisi, Telmo Pievani, Claudia Notarnicola, Paolo Lugli, per illustrare come discipline notoriamente tendenti al concetto di esattezza abbiano cambiato in profondità la nostra percezione del mondo nell'ultimo secolo, svelando dimensioni nuove, invisibili, esistenti contemporaneamente, che disorientano e ridefiniscono la nostra percezione della realtà.

Futuradio, la festa di Rai Radio3, a Bolzano

Bassanonet ha seguito da vicino alcuni eventi in programma.

Ad aprire la festa, nel preserale di venerdì è stata Chiara Valerio, che nella lettura del suo monologo intitolato “Le meraviglie somigliano alle catastrofi”, espresso come di consueto con l’andamento di un fiume in piena e ricchissimo di nozioni e di ragionamenti, ha cavalcato mezzo secolo tra Ottocento e Novecento con brevi tappe chez Einstein, Virginia Woolf, De Finetti, Freud e molti altri, intessute tra loro scienze e arti che hanno contribuito a rompere le unità di tempo e luogo: le particelle in fisica, l'istante in letteratura, la probabilità, che scardina e insieme potenzia le scienze matematiche.
Schrödinger, con la sua idea di mondo come rappresentazione e come volontà, ha attraversato i punti cardine della narrazione di Chiara Valerio, a sfilare accanto il famoso gatto. Quest’ultimo era anche apparso in un romanzo dell’autrice romana uscito nel 2022 intitolato Così per sempre, in un capitolo dove si snoda il racconto di un Dracula che oggi vive a Roma con un micio chiamato Zibetto — ha precisato Valerio a testimonianza del suo effervescente, profondo interesse per le questioni messe in campo da Futuradio.

La mattina del sabato, Valeria Sturba e Vincenzo Vasi hanno condotto alla scoperta del Theremin, strumento raro e ricercato di origine russa e dalla vita centenaria costituito da una scatoletta fornita di antenne dall’aspetto alieno e dalle potenzialità insospettabili: il suo suono, comandato da una danza di mani, può chiamare alla mente storie di spiriti, strumenti a fiato, la stessa voce umana.
Più tardi, Edoardo Camurri ed Enrico Terrinoni, quest’ultimo già traduttore, ora anche per Bompiani dell’Ulisse di Joyce (primo libro al mondo a offrire un’edizione bilingue), hanno esplorato l’opera dello scrittore irlandese, a partire dal suo capolavoro, il cui racconto si svolge in meno di ventiquattro ore — dal mattino del 16 giugno 1904 fino alle prime ore della notte del giorno seguente — e che rappresenta un superamento oltre che contenutistico stilistico dei limiti della letteratura; dall’Ulisse si è passati a scandagliare I morti, racconto finale di Dubliners denso di piani che si intrecciano e convergono in una rivelazione dolorosa e amorosa abbagliante, e via via fino ad arrivare al labirintico, enigmatico Finnegans Wake, la scrittura mezzo raffinato che si struttura e destruttura non solo per descrivere il nostro posto nell’universo e l’universo stesso, ma per tradurne il più possibile in linguaggio umano gli elementi fondanti. Nel corso del viaggio tra le parole elencate in questo libro monumentale, in immersione nella loro profondità estromessa dal linguaggio che ha più a che fare con l’inconscio e una dimensione da meccanica quantistica: potrà stupire, ma “Genesi” ha al suo interno la “Guinness”.

Nel pomeriggio, un’applauditissima Antonella Ruggiero, accompagnata da Roberto Olzer, al pianoforte e organo liturgico e Roberto Colombo (vocoder e synth basso), ha tenuto un concerto facendo riascoltare i successi più noti dei Matia Bazar e alcune canzoni che ha realizzato da solista, nel mezzo delle cover tratte da successi di De André e dal repertorio del complesso Le orme.
Nel finale, la cantautrice ha proposto un omaggio a un pezzo dolce, cullante e privato, scritto da Giacomo Puccini. Tra le canzoni del recital: Vacanze Romane, Ti sento, Per un’ora d’amore, e molto legato ai temi esplorati da Futuradio, un pezzo incantatore nato dopo la sua esperienza di viaggio in India, davvero evocativo di correlazioni mistiche e di panorami infiniti.
Una vocalità e uno stile non comuni, quelli di Antonella Ruggiero, sempre pieni di fascino.
A fine novembre uscirà Puccini?, il suo nuovo lavoro realizzato con Colombo.

“Pirandello contro Copernico” è stato titolato l’intervento a cura di Antonio Audino e Lorenzo Pavolini che ha visto la partecipazione dell’attore Lino Musella, impegnato a interpretare alcuni brani e a proporre un viaggio tra le opere narrative e teatrali del premio Nobel siciliano: proposti all’ascolto e all’indagine, testi tratti tra gli altri da Il fu Mattia Pascal, da Uno, nessuno e centomila, dall’inquietante ultimo dramma rimasto incompiuto di Pirandello: I giganti della montagna.
Tra le parole, immagini poetiche come quella delle lucciole di mago (dove non arriva la ragione arriva la magia) frammiste a inquadrature magistrali di una realtà umana disgregata e inafferrabile, vicina alle nuove teorie scientifiche dell’epoca. All'interno della conversazione, è stato ricordato che un giorno Einstein disse al celebre drammaturgo "siamo parenti", associando, come altri in quel giro di anni, la propria teoria della relatività al relativismo esistenziale di Pirandello.

Il Comunale di Bolzano nel fine settimana dedicato Futuradio è stato gremito per tutti gli appuntamenti in programma, è comunque sempre possibile riascoltarli interamente in podcast quasi come in presenza (in omaggio alle dimensioni possibili e impossibili della contemporaneità) grazie all'archivio di RaiPlay Sound.

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