Ultimora
31 Mar 2025 22:45
Serie A: Lazio-Torino 1-1
31 Mar 2025 20:30
Serie A: Verona-Parma 0-0
31 Mar 2025 20:04
Vino: Mionetto chiude 2024 con 181 milioni di ricavi (+18%)
31 Mar 2025 19:32
Anziana derubata in bus a Mestre, arrestati due uomini
31 Mar 2025 17:47
Restaurata Cancellata della Porta Magna dell'Arsenale di Venezia
31 Mar 2025 15:24
Con Ismea agricoltura punta a spazio per affrontare le sfide
1 Apr 2025 07:27
Israele torna ad attaccare in Libano, raid su Beirut
1 Apr 2025 07:20
Trump: 'Putin farà la sua parte nei negoziati'. Cina pronta a un 'ruolo costruttivo' per la pace
31 Mar 2025 23:18
Bufera sui dazi, crollano le Borse. L'Ue prepara la risposta
31 Mar 2025 22:59
Serie A: pari e fischi per la Lazio all'Olimpico, 1-1 col Torino
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L’attimo ruggente
Alla Mostra del Cinema di Venezia Leone d’Oro alla carriera al regista australiano Peter Weir. A consegnargli il prestigioso riconoscimento è stato Ethan Hawke, l’attore statunitense da lui lanciato nel film-cult L’attimo fuggente
Pubblicato il 02-09-2024
Visto 2.368 volte
Il bello della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, giunta quest’anno all’81sima edizione, è che rende festoso anche un lunedì, per molti versi il giorno più triste della settimana.
Merito del ricco programma della manifestazione senza un attimo di respiro, benché non sia giornata da grandi beniamini delle folle. Ieri al Lido è comparso il terno secco composto da George Clooney, Brad Pitt e Richard Gere, dopodomani per gli appassionati del Red Carpet sarà il turno di Joaquin Phoenix e Lady Gaga per la presentazione del loro attesissimo Joker: Folie à Deux.
In questo lunedì le star sono soprattutto i registi. Innanzitutto Pedro Almodóvar, con il suo primo film in lingua inglese La stanza accanto, in concorso. Come pure Claude Lelouch, presente col suo film fuori concorso Finalement e al quale la Biennale ha attribuito il premio Cartier Glory to the Filmmaker. Ma anche e soprattutto Peter Weir.

Peter Weir col Leone d’Oro alla carriera appena ricevuto, assieme a Ethan Hawke e Pietrangelo Buttafuoco (foto Jacopo Tich)
Figura meno “popolare” presso il grande pubblico rispetto ad altri suoi colleghi come possono essere ad esempio Spielberg, Scorsese o Tarantino, Weir, australiano, 80 anni appena compiuti, già Premio Oscar alla carriera e da un paio d’anni ritiratosi dalle scene, è uno dei maestri assoluti della settima arte.
L’aspetto significativo di questo suo prestigio universalmente riconosciuto è che ha saputo conquistarlo con appena 13 film all’attivo.
Ed oggi arriva per lui il momento dell’ennesima consacrazione: la consegna del Leone d’Oro alla carriera, su decisione del CdA della Biennale di Venezia che ha fatto propria la proposta del direttore della Mostra Alberto Barbera.
L’evento ha luogo nella Sala Grande del festival del Lido.
Prima dell’arrivo di Peter Weir sul palco, viene proiettato un montaggio curato dalla Rai con alcune scene dalle sue celebrate pellicole: da Picnic ad Hanging Rock a L’attimo fuggente, da Un anno vissuto pericolosamente a Witness - Il testimone, da Green Card - Matrimonio di convenienza a The Truman Show, fino a Master & Commander.
Al termine del trailer di presentazione, scatta immediata la standing ovation del pubblico, che dura per qualche minuto: e Weir, seduto nella prima fila della galleria della Sala Grande, riservata come sempre ai registi e al cast dei film in programma, appare piacevolmente travolto da cotanto entusiasmo nei suoi confronti.
Ma c’è anche l’introduzione a sorpresa. Sul palcoscenico il direttore Barbera chiama la persona incaricata di presentare il premiato.
Scatta nuovamente l’applausometro in sala perché quella persona che sbuca da dietro le quinte è Ethan Hawke, l’attore statunitense lanciato proprio da Weir a fianco di Robin Williams come giovane coprotagonista, assieme ad altri suoi coetanei, de L’attimo fuggente, il film drammatico del 1989 che è rimasto una pietra miliare nell’immaginario collettivo, con una delle scene finali più iconiche di sempre.
Ed è proprio a quella scena finale che Hawke si riferisce quando, al termine del suo discorso, cita in onore del regista i celebri versi di Walt Whitman: “O Captain, my Captain…” e cioè, tradotta la citazione per intero, “O Capitano, mio Capitano. Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha resistito a ogni tempesta, il premio che cercavamo è conquistato.”
Eccolo appunto: il premio.
C’è anche il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco, Peter Weir viene invitato a farsi un altro bagno di applausi scendendo le scale della Sala Grande in mezzo al pubblico, sul palco si toglie il cappello di paglia molto “australian” che porta in testa e riceve da Ethan Hawke il Leone d’Oro alla carriera.
Il grande regista esibisce il Leone d’Oro a favore dei fotografi e di tutta la gente, ma si capisce che non lo fa tanto per fare, per accondiscendere al rito del momento.
La sua è una contentezza sincera, di un signore di 80 anni che ha avuto già tutto dalla vita ma che accoglie il leone alato della Biennale di Venezia come un ulteriore coronamento della sua professione.
Peter Weir - che in precedenza alla Match Point Arena del Lido ha condotto una affollatissima masterclass sull’arte della regia e sulla sua carriera - parla dell’“ispirazione” come l’elemento più importante nel dirigere un film, più di ogni aspetto tecnico, e si definisce “un ragazzo del sud”, riferendosi all’Australia,
Ammira per questo l’Italia per la sua arte e cultura e dichiara: “Questo premio è importante, in questo festival, in questa città.”
Dopo la premiazione, viene proiettato uno dei capolavori del maestro: Master & Commander, film del 2003 ambientato durante le guerre napoleoniche, con Russel Crowe nel ruolo di Jack Aubrey, comandante della fregata britannica HMS Surprise, cacciatrice e insieme preda della fregata francese nemica Acheron: uno spettacolare “Duel”, ma col campo di battaglia nell’oceano del Sud America.
È cinema allo stato puro e l’impianto di proiezione della Sala Grande, dotato delle più avanzate tecnologie di eccellenza acustica e sonora, “scaraventa” il pubblico in un’esperienza immersiva tra il furore delle tempeste e il fuoco dei cannoni.
Prima del buio in sala per la proiezione della sua opera, Peter Weir si rimette in testa il cappello di paglia e, sinceramente emozionato, continua ad esibire con orgoglio al pubblico il suo leone.
L’attimo ruggente.
Il 01 aprile
- 01-04-2024Mai dire AI
- 01-04-2023Roulette Russa
- 01-04-2021AstraBurger
- 01-04-2021Tutto esaurito
- 01-04-2021Sorprese nell'uovo
- 01-04-2021Giro girotondo
- 01-04-2021L'acero-contuso
- 01-04-2020Tutta mia la città...?
- 01-04-2019Wolfgang Amadeus Palladio
- 01-04-2017Ci vediamo in grappavisione
- 01-04-2017L'AngariarA
- 01-04-2017Bassano, il PD è ancora “renziano”
- 01-04-2016Temporary Art
- 01-04-2015Ponte, ancora un check-up
- 01-04-2015Tutta Bassano in una card
- 01-04-2014L'ultima senatrice
- 01-04-2014Cassola, le precisazioni dell'ufficio stampa
- 01-04-2014Energia pulita per salvare il Ponte
- 01-04-2013La voce nel deserto
- 01-04-2013Tutto a zero euro
- 01-04-2013Bassano, crollo delle presenze alberghiere a Pasqua
- 01-04-2012Il candidato nato sul web
- 01-04-2012Rossella Olivo scende in campo
- 01-04-2012Gassificatore, scoppia il caso “Ecotrasporti”
- 01-04-2011S.O.S., meritocrazia cercasi
- 01-04-2011“Scomparsa” la statua di San Bassiano
- 01-04-2010"Incontri senza censura", si parte