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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Se tacciono le parole
Al CSC-San Bonaventura l'ultima restituzione 2023 di una residenza artistica promossa da Operaestate
Pubblicato il 22-12-2023
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Questo pomeriggio, il CSC (Centro per la Scena Contemporanea, San Bonaventura) ha aperto le porte al pubblico per la presentazione del nuovo lavoro di Anna Zanetti, Greta Cappelletti e Giacomo Agnifili, che con l’attrice rodigina Matilde Vigna hanno presentato gli esiti di una residenza artistica ospitata in città e sostenuta dal CSC con Operaestate Festival e il Comune di Bassano.
Da molti anni queste realtà sono impegnate nella promozione e nello sviluppo dello spettacolo dal vivo e dei linguaggi del contemporaneo, contribuiscono inoltre allo sviluppo professionale di artisti e alla diffusione e affermazione delle loro creazioni in contesti nazionali e internazionali. L’iniziativa è sostenuta anche dal progetto Vene.Re 2023, in rete tra Operaestate/CSC, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Teatro del Lemming.
Un ritorno per Matilde Vigna in città, dopo la tappa all’ultima edizione di Operaestate, quando ha presentato a Palazzo Bonaguro l’applaudito I Barbari-Monologo per una straniera, inserito nel progetto didrammaturgia tedesca, e poi lo spettacolo Una riga nera al piano di sopra, andato in scena al Teatro Remondini. Anche autrice, Vigna ha recitato oltre che in teatro in film e serie tv; nel 2019 ha ricevuto il Premio UBU come miglior attrice under 35 e il Premio “Eleonora Duse” come attrice emergente nella stagione 2020/21.
Matilde Vigna
Insieme a Zanetti, Cappelletti e Agnifili, collaboranti alla regia e alla drammaturgia, Vigna in questo progetto si è interrogata sulle infinite implicazioni, pratiche e metaforiche, della perdita del linguaggio. Partendo da una famiglia in cui la madre “perde” la capacità di esprimersi correttamente ritornando a un’infanzia della mente, una famiglia in cui una nuova nascita evidenzia altre, infinite possibilità di comunicazione, la riflessione sul linguaggio si allarga per diventare un discorso più ampio, pubblico e sociale.
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