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Non passa il taglio del canone Rai. Ecco perche' si paga
Si chiude con una delle produzioni più attese “La bella stagione” al Teatro Politeama di Marostica. Venerdì 12 e sabato 13 alle ore 21.00 e domenica 14 maggio alle ore 17.00 va in scena Dogville, opera liberamente tratta dal film di Lars Von Trier, con la regia di Maurizio Panici e gli interpreti della Compagnia Teatris.
Testo attualissimo per la sua crudeltà e durezza del vivere DOGVILLE, nato dalla penna e dal genio di Lars Von Trier, racconta l’arrivo in una tranquilla cittadina di provincia di una donna misteriosa, ricercata per ragioni oscure dalla polizia. Il suo arrivo sconvolge i superficiali fragili equilibri di una comunità chiusa, arroccata in un ordine apparentemente felice. Il diverso mette in moto dinamiche violente di assoggettamento e sfruttamento di chi, più fragile, si espone al più turpe ricatto pur di essere accettato. Grace diviene così il capro espiatorio di una intera comunità (dai bambini, agli anziani, alle donne.) che protegge se stessa, ed esorcizza le proprie paure, gli egoismi e le facili “buone azioni” scaricando addosso a lei le tensioni esistenti tra i vari componenti del gruppo e le loro voglie più nascoste. Esemplare la scena degli stupri da parte dei maschi della comunità con la complicità omertosa delle loro mogli, che a loro volta schiavizzano letteralmente la “donna straniera” costringendola ai lavori più umili e umilianti. Una scrittura impietosa e dura che ci mostra in profondità la rapacità e il predatore che è in ognuno di noi . Un testo esemplare che, all’interno di una cupezza che non ci lascia respirare, sa trovare momenti di grande lirismo e muove alla “pietas” come solo la grande tradizione dei tragici greci ci ha insegnato. Ed è proprio una grande tragedia contemporanea che Dogville ci racconta, la tragedia di una umanità che per paura e vigliaccheria ci mostra il suo lato peggiore, difendendosi dagli stranieri e dai diversi, da qualsiasi latitudine essi giungano.
Maurizio Panici
“Von Trier scava nell’animo umano, indaga in profondità, riflette sulle mille sfaccettature della nostra morale – spiega Maurizio Panici - Lo fa con crudeltà chirurgica, immergendo i suoi protagonisti in situazioni estreme, al fine di definire cosa è “bene” o “male” per noi uomini. Lo spettacolo ha bisogno di gruppo di attori in grado di riconsegnarci quelle emozioni che solo su un palcoscenico e attraverso il corpo vivo degli interpreti tornano a fiorire. Lo spazio scenico è una grande zattera isolata dal resto del mondo, dove la piccola comunità di Dogville galleggia e si lascia vivere fino all’arrivo di Grace. Gli spazi dell’azione vengono definiti di volta in volta costruendo e delimitando all’interno di questo grande vuoto gli ambienti necessari alla rappresentazione. Un nulla che diventa chiesa, casa, strada, giardino, al fine di guidare per mano lo spettatore attraverso la grande parabola di Grace. Le musiche disegnano il paesaggio sonoro creando forti suggestioni, scandiscono i tempi dell’azione e aprono a grandi squarci di struggente lirismo. Il racconto si fa incalzante e serrato fino ad un finale duro e violento che lascia pochi margini alla compassione. Un testo che ci permette di riflettere in profondità sul nostro essere uomini di questo tempo”.
La rassegna teatrale “La bella stagione” è promossa da ATS Teatro di Comunità (Associazione Teatris, Argot Produzioni, La Piccionaia Centro di Produzione) in collaborazione con la Città di Marostica e il supporto di Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank.
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