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Direttore Responsabile
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I confini dell’Oltre
“Oltre”: nella sede dell’agenzia Allianz a Bassano in mostra fino a marzo le opere della pittrice Graziella Da Gioz e della fotografa Vania Broccoli
Pubblicato il 31-10-2022
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Bonus o malus?
Evidentemente, in un luogo dove per lavoro si fanno assicurazioni e si erogano consulenze bancarie, l’arte è un bonus da valorizzare.
Già l’anno scorso, ancora in piena cristallizzazione sociale da pandemia, su queste stesse pareti venivano esposte le opere del pittore vicentino Saul Costa e del fotografo bassanese Fabio Zonta. Fu un’autentica scommessa: allestire una mostra d’arte contemporanea in un periodo ancora difficile e negli uffici dove la clientela si reca per tutt’altri motivi. Ed è stata una scommessa vinta, a giudicare dal successo riscontrato da quella prima iniziativa.
E così, esattamente un anno dopo, la proposta si ripete.
Stesso luogo: Palazzo Suntach Zilio Tessarollo in via Bellavitis a Bassano, sede dell’agenzia di assicurazioni Allianz Assicura s.a.s., dei nostri agenti all’Avana Ruggero Bizzotto e Gianni Tasca, e della correlata Allianz Bank Financial Advisors s.p.a.
Stesso “project manager”: il giovane uomo dai mille volti Matteo Bizzotto Montieni, ancora una volta al centro di un incrocio operativo tra le sue plurime identità.
Stessi curatori, nelle consolidate figure dei due Gemelli Diversi della promozione e curatela delle mostre di arte contemporanea in città. Ovvero, in ordine alfabetico di cognome: Claudio Brunello, artista a sua volta, e Pietro Gasparotto.
Cambiano invece, perché qualcosa bisognerà pur cambiare, gli artisti protagonisti della mostra. Anzi, le artiste: dal momento che la nuova esposizione proposta da quella che per gli amici è “Casa Allianz” è tutta al femminile.
La mostra, allestita fino a marzo 2023 (visitabile negli orari di ufficio e il sabato pomeriggio su prenotazione) si intitola “Oltre” e poi capiremo il perché.
Le due artiste sono invece Graziella Da Gioz, pittrice e Vania Broccoli, fotografa.
Espletiamo intanto la pratica delle carte di identità, in modo tale da mettere subito a fuoco le personalità creative delle due autrici.
Graziella Da Gioz, nata a Belluno, vive a Pieve del Grappa e ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia seguendo i corsi di un certo Emilio Vedova. La bellezza e la fragilità della natura, i paesaggi letterari e della memoria sono diventati ben presto i soggetti della sua ricerca in pittura e nell’incisione. Ha all’attivo diverse mostre in spazi pubblici e gallerie d’arte, tra cui la personale del 1992 a Palazzo Sarcinelli a Conegliano, curata da Marco Goldin.
Sono particolarmente pregiati i suoi “libri d’artista” e nel corso degli anni ha partecipato a diversi eventi dedicati al libro d’artista e all’incisione in Europa, Cile, Stati Uniti e Cina.
Vania Broccoli - che nell’ampio curriculum di mostre vanta anche un’esposizione a “Bassano Fotografia” - affonda le radici della propria sensibilità artistica negli studi di Scienze Antropologiche compiuti all’Università di Bologna prima di diplomarsi presso l’Istituto Italiano di Fotografia a Milano. Da qui il suo interesse per l’essere umano quale elemento focale delle composizioni fotografiche.
Nel suo sito internet si presenta tra le altre cose come autrice di “fotografia concettuale”.
La vera anima degli scatti non è la pura raffigurazione dei soggetti inquadrati ma il concetto che questi sottendono, che va trovato in profondità oltre lo strato superficiale dell’interpretazione a prima vista.
E qui, egregi lettori, sto già usando la parola “oltre”.
Graziella Da Gioz e Vania Broccoli sono infatti due artiste differenti per modalità espressive e tecniche, ma il filo rosso che le lega idealmente è il loro desiderio di “andare oltre”.
Da qui il titolo della mostra e cerco di spiegarmi meglio, per quanto “parlare d’arte” come si mangia, e cioè con parole semplici, sia un’impresa piuttosto ardua.
Gli oli su tela firmati Da Gioz ed esposti per l’occasione rappresentano, nei soggetti prescelti, fondamentalmente dei paesaggi. Ma sono tutto, fuorché vedute da cartolina.
Non è un’“imitazione” della natura, ma la mediazione tra la natura e lo stato d’animo che la percepisce. In altri termini, sono paesaggi dell’anima, filtrati da quella che la critica d’arte Carla Chiara Frigo chiama “la poesia dello sguardo”. Ne scaturiscono opere che con l’intensità del colore e del segno riflettono il mondo interiore ed emozionale dell’artista, proiettato e dilatato “oltre” e cioè nello spazio esterno che ne diventa una sorta di mirabile specchio deformante.
Quelli firmati Broccoli sono invece scatti che vanno “oltre” le consuetudini della rappresentazione fotografica, superando la modalità istantanea dell’attimo fuggente del fotoreportage. Si tratta di composizioni progettate, studiate e costruite molto prima del clic che le immortala, atto finale di una ricerca continua volta ad indagare aspetti inconsueti della natura umana. Indagini che consentono all’artista di costruire una vera e propria ed elaborata scena di genere. Nulla nelle sue foto - che illustrino il concetto di maternità, dello zoo umano o il tema misterioso e a lei caro delle persone gemelle, essendo gemella anche lei - è casuale o di passaggio. Come in un teatro di posa, ci sono attori e figuranti, un set predisposto, assistenti e tecnici per un’idea precostituita che ridefinisce il fotografo come l’orchestratore di un cast o di una troupe.
Tutto questo, ma non solo questo, è “Oltre” nella sede dell’agenzia Allianz a Bassano.
E non vado oltre, perché l’arte va spiegata - sempre che sia necessario spiegarla e che si riesca ad essere chiari nella spiegazione - fino a un certo punto.
E riuscire a comprenderla e ad apprezzarla per conto proprio è quel bonus in più che non è compreso in nessuna polizza di assicurazione.
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