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Il suo capolavoro è il suo album di debutto del 1978 intitolato “Masturbati”.
Non certo il titolo ideale da richiedere con disinvoltura al bancone del negozio di dischi.
E in effetti all'epoca quell'LP - prodotto da Claudio Rocchi e pubblicato dalla storica etichetta discografica alternativa Cramps Records - non venne premiato da un numero di vendite, per così dire, eccelso. Ma negli anni la critica di settore ha sempre tenuto altamente in considerazione quella insolita e interessante produzione, che unisce trame musicali inusuali a testi atipici, provocatori e ancora attualissimi di questi tempi.
Andrea Tich, in primo piano, col produttore e storico batterista Claudio Panarello (foto: Enrico Lombardo)
E oggi Andrea Tich, autore e interprete di quel 33 giri, è considerato un nome di riferimento della musica italiana indipendente e non allineata degli anni '70.
Siciliano di Augusta trapiantato ormai da molti anni a Milano, col padre esule da Fiume, madre tedesca di Francoforte e nonna ungherese di Budapest, Tich incarna uno spirito di superamento dei confini e delle convenzioni rappresentato dalla stessa storia della sua famiglia. La colonna sonora della sua gioventù è stato Frank Zappa con i Mothers of Invention, dalla cui energia sperimentale e dissacratoria ha tratto una primaria e costante fonte di ispirazione, a cominciare dalle performance della sua prima formazione musicale - i mitici “Bazaar” - esibitasi in giro per l'Italia nei festival rock di tendenza dei primi anni '70. Con quel suo primo disco il cantautore siculo-milanese non è diventato una stella, ma fortunatamente neanche una meteora.
Da allora alla pubblicazione del suo secondo album registrato in studio come autore unico “Siamo Nati Vegetali” del 2010 - poi seguito dal doppio Cd “Una Cometa di Sangue” del 2014 - sono trascorsi 32 anni. Tre decenni nei quali l'artista non è mai rimasto fermo, continuando a perseguire e ad affinare la propria ricerca musicale.
Passando dalla fase pop new wave anni '80 con l'orecchiabilissimo singolo “Sono Tich” del 1982, trasmesso anche dalle Tv nazionali, ad altre creazioni che strizzano molto meno l'occhio al grande pubblico nel discostarsi dai canoni e dalle formule della discografia mainstream: il portfolio di immagini musicali “Milano città nella città” prodotto con Maurizio Marsico nel 1992, la serenata antidoping “Tequila+Marijuana” realizzata assieme ad altri autori nel 1995; l'album “Con questi occhi” - concepito nel 2008 assieme al produttore e batterista storico Claudio Panarello per l'omonimo progetto contro le barriere architettoniche e sociali di Cinzia Chiarini -, sulla cui copertina compare il marchio di fabbrica con il quale ancora oggi l'autore firma i suoi dischi e i suoi concerti: “Andrea Tich & le Strane Canzoni”.
Tappe di un percorso singolare del cantautorato italiano non convenzionale, intervallate da numerose collaborazioni artistiche con altri progetti ed altri autori.
Quella dell'inossidabile Andrea, fondamentalmente, è una musica emozionale che fa da contrappunto a testi dichiaratamente mai scontati, sospesi tra la realtà e il surreale.
Se alcune delle “strane canzoni” si fanno addirittura fischiettare dopo il primo ascolto per l'armoniosa verve del loro impianto acustico, altre invitano invece ad un ascolto più meditato e ad una riflessione sulle incongruenze esistenziali del mondo di oggi.
Tuttavia Tich - nonostante le profonde tematiche affrontate spesso nei suoi pezzi e l'espressione seria del volto nella foto pubblicata sopra - non è un cantautore “ombroso”. Tutt'altro. Brillante e spiritoso per natura, esprime innegabili doti di intrattenitore affinate in passato da una pluriennale attività parallela di animatore nei villaggi turistici estivi. Una briosa capacità di raccontare, di raccontarsi e di improvvisare a seconda della situazione che “Andrea Tich & le Strane Canzoni” ha messo in atto nell'apprezzata esibizione live tenutasi lo scorso sabato 24 febbraio al “Nuovo Bar Astra” di Vicenza, il locale di Contrà Barche caratterizzato dalla sua originale programmazione musicale. Chitarra in mano, armonica in bocca per alcuni brani e base musicale registrata: con questi soli tre elementi, nel quarantennale dell'album di esordio, sono stati ripercorsi alcuni momenti salienti della lunga carriera dell'interprete-autore.
Compresi anche alcuni aneddoti, rimembrati tra una canzone e l'altra, come l'incontro a Milano con Gianni Sassi, fondatore della Cramps Records e discografico fuori dagli schemi, creatore di un'etichetta che - tra gli altri - ha lanciato nomi come Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Claudio Rocchi e gli stessi Area.
Un concerto che è stata l'occasione di un suggestivo viaggio nel tempo, mai nostalgico ma sempre contestualizzato, con un occhio anche al domani: in aprile uscirà infatti il nuovo album di cui Tich, con sola chitarra, ha anticipato la canzone “Dichiarato”.
Accordi e parole in libertà per un'ora di piacevole ascolto e soprattutto di sorpresa per il giovanissimo pubblico presente. E la scaletta dei brani eseguiti si è chiusa proprio con quell'autentico gioiellino che è “Masturbati”, la canzone tabù che ha dato il titolo a quel disco diventato un cult, ancora oggi permeata dal suo fascino originale.
Da quarant'anni e non sentirli. Segno dell'attualità di un'artista che nell'animo, senza fare nessun patto con il diavolo, ha trovato il segreto dell'eterna giovinezza.
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