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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Primo piano

Interviste

Diabolik, AlePop!

Domenica 23 giugno, AlePop-Agit/KOM e Palomar portano al Piccolo Festival Giuseppe Palumbo, uno dei fumettisti più apprezzati del panorama italiano

Pubblicato il 15-06-2013
Visto 3.695 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

AlePop vive a Bassano ed è graphic designer, cartoonist e illustratore. Ai suoi lavori il Piccolo Festival dedica un’esposizione che sarà allestita al primo piano di Palazzo Bonaguro. Grazie alla collaborazione di AlePop-Agit/KOM domenica 23 giugno, alle ore 18, Palomar incontrerà Giuseppe Palumbo, uno degli autori più importanti del fumetto italiano – dal 2001, Palumbo è il disegnatore di Diabolik e recentemente ha collaborato con i suoi lavori con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo.
Nell’attesa degli eventi, una breve intervista ad AlePop.

La filosofia della “Sgorbio Art: idee zeero, conteenuti meeno” la chiarisci e nel contempo la neghi (se si dà un’occhiata alla tua produzione) nel tuo sito. Trent’anni di attività artistica fondata su non-idee sarebbero lunghi da sopportare.

Nel 1982, mentre scarabocchiavo al bar su di un quadernetto, mi è balenato in testa questo motto (o playoff come direbbero i creativi cool) e l’ho adottato senza mai più mutarlo. Riassume tutto ciò che sono. Non ho altre velleità.

Cosa c’è di davvero "pop" nei tuoi lavori?

Le mie radici culturali derivano dal fumetto: un media popolare di facile approccio.
Mi piacerebbe che i miei sgorbi venissero riprodotti sulle scatole dei condom, sugli asciugamani da mare, sulle tovagliette da pizzeria o dislocati in alcuni settori di Ikea. Chiunque deve avere la possibilità di acquistare a un prezzo accessibile un po’ di Sgorbio Art. Questo è il mio concetto pop.

I personaggi che hai creato, PopyDak (il PaperAteo) e Nerella (l'AntiFighetta), dicono molto di sé solo “vivendo”, senza bisogno di tante parole. Qual è il tuo rapporto con i personaggi dei libri? Un tuo eroe e una tua eroina (o i tuoi anti-eroi) letterari?

PopyDak è un border line tele zombie. Si addormenta facendo zapping e nel sonno si trasforma in un ribellone punk nichilista. Il risveglio lo riporta sempre alla dura realtà. È ateo, ma non solo rispetto alla religione. Non crede a nulla. Vive nella precarietà assoluta e alla giornata.
Nerella, invece, sin dal primo disegno l’ho concepita come character per gadget, magliette, spille, poster. È antifighetta perché non le interessa appartenere alla tifoseria del successful living.
I miei rapporti con i personaggi letterari sono minimi. Leggo a spizzichi, apprendo e dimentico. L’unico scrittore contemporaneo che ho seguito con una certa continuità è Massimo Carlotto. Non ho eroi, né anti-eroi, che mi coinvolgono particolarmente.

Con la sigla AgitKOM l’anno scorso hai portato in mostra in città sei visionarie (Silvia Bragagnolo, Simona Costanzo, Debora Malis, Shanti Ranchetti, Licia Viero, Milena Zanotelli). Come/dove sta andando l’arte visiva che nasce sul territorio? Lo chiedo a uno che si definisce “ostico, caustico, polemico e policromatico”, mi aspetto una risposta in tono.

Ostico e polemico? Sì lo ammetto, lo sono stato. In questi ultimi anni è sopraggiunto in me un senso di distacco emotivo, mi sa che devo togliere quell’incipit dal blog. Magari scriverò: viva il divano, amico dei giorni più lieti.
A Bassano ci sono venuto ad abitare nel 1994, però non frequento il suo ambiente artistico. Non posso esprimere pareri in merito. Vedo che ci sono delle individualità che si impegnano molto. Ognuno fa del suo meglio per allargare gli orizzonti culturali della comunità. I primi anni ho provato a tessere contatti, ma non si sono realizzati sviluppi.
AgitKOM esprime il mio lato collettivista. Ogni tanto scrivo a varie persone, proponendo loro di partecipare a qualche progetto che invento.
L’ultima esperienza è stata “Al voto! Al voto!”, un blog collettivo visivo/verbale in cui io e altre teste balzane abbiamo descritto cosa ci procuravano gli effetti elettorali 2013. Il blog è ancora visionabile, per chi fosse interessato alvotoalvoto.blogspot.it/.

Collabori da tempo con XL, il magazine del quotidiano La Repubblica, dove proponi ogni mese una FakeCover ironica e irriverente. Come procedi per crearle? E tra quelle pubblicate, qual è la tua preferita?

Lavoro per XL da sette anni, disegnando fumetti e illustrazioni e per un certo periodo ho curato tutta la parte grafica dei loro stand, allestiti in eventi culturali nazionali.
L’idea della finta copertina mi è venuta per caso e il direttore ha accettato la proposta.
Da un anno e mezzo è postata nel loro Facebook, all’inizio di ogni mese.
Anticipatamente mi inviano un Pdf, in bassa definizione, della cover del magazine.
Sghiribizzo a vanvera sino a che non appare, tra gli schizzi, l’idea che sarà la parodia della vera copertina di XL.
Realizzata l’immagine, carico il file definitivo nel mio blog. Chiunque può scaricarlo gratis e utilizzarlo come preferisce. È tutto in free copyright.
Non ho preferenze in merito alle fake cover: per me sono tutte scarrafone di papà in egual misura.

Il Piccolo Festival ospita una tua personale. Puoi descriverne il percorso o preferisci che lo lasciamo “sotterraneo”?

Al Pfl presento una piccola miscellanea di sgorbi prodotti negli ultimi dieci anni in digitale. Ci saranno alcune fake cover, una serie di illustrazioni che ritraggono musi da musica rokke e un po’ di sghiribizzi psichedelicati.
Un sintetico concentrato di idee zeero contenuti meeno senza conservanti, né additivi, ma con molti coloranti.

Uno sgorbio dei tuoi per presentare l'ospite d'onore che porterai al Piccolo Festival (Giuseppe Palumbo)?

Domenica 23 giugno, dalle ore 18 in poi, chi parteciperà al festival potrà ascoltare dalla viva voce di Giuseppe Palumbo un personale riassunto su trent’anni di fumetto underground e popolare italiano.
Ha disegnato per Frigidaire, il più importante magazine di controcultura che sia esistito in Italia negli anni ’80-90, per Martin Mystère e per decine di riviste.
Attualmente realizza storie a fumetti per Diabolik.
Ha illustrato molti libri, collaborando con scrittori come Massimo Carlotto, Sandrone Danzieri, Giancarlo De Cataldo.
Giuseppe è uno degli autori più prolifici e rappresentativi della scena fumettistica nazionale contemporanea.
Invito tutti all’incontro e ringrazio Palomar per la collaborazione e l’ospitalità.

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