Ultimora
23 Nov 2024 17:05
5-0 al Verona, l'Inter vola al comando
23 Nov 2024 16:07
Confindustria Veneto Est, Paola Carron nuova presidente
23 Nov 2024 14:32
Regionali: Tajani, in Veneto nostro candidato è Flavio Tosi
23 Nov 2024 14:27
Da AriSLA 840mila euro per nove progetti di ricerca
23 Nov 2024 12:26
Pettirosso percorre 2mila chilometri dalla Finlandia all'Italia
23 Nov 2024 11:46
Tour Gianna Nannini debutta a Jesolo, viaggio rock con tante hit
23 Nov 2024 16:56
Serie A: Verona-Inter 0-5
23 Nov 2024 16:15
A Napoli si lancia da un'auto in corsa per sfuggire agli abusi
23 Nov 2024 16:14
Coppa Davis: Berrettini-Kokkinakis 6-7 6-3 7-5, Italia-Australia 1-0
23 Nov 2024 15:44
++ A Napoli si lancia da auto in corsa per sfuggire ad abusi ++
23 Nov 2024 15:49
Morta Adele Corradi, la professoressa al fianco di don Milani
Venerdì 31 agosto B.motion, il segmento di Operaestate Festival Veneto dedicato ai linguaggi del contemporaneo, presenta due lavori teatrali in prima nazionale che affrontano il tema del femminile tra memoria e mito.
Da un lato l'italiana Marta Cuscunà (ore 21.00 Teatro Remondini) che dopo lo straordinario successo di “E' bello vivere liberi” prosegue la sua ricerca sulla resistenza al femminile; dall'altro lo spagnolo Jesús Rubio Gamo (ore 22.30 Palazzo Bonaguro) che porta in scena un lavoro di teatro-danza costruito attorno alla figura di Ofelia.
Marta Cuscunà, sul palco di B.motion Teatro venerdì 31 agosto
Gli spettacoli della giornata
Lo spettacolo precedente, il primo di Marta Cuscunà come autrice-regista, ha segnato l'avvio di un percorso che ha come filo conduttore il tema delle “resistenze” da parte delle donne nel nostro paese. Durante la lotta di Liberazione, le giovani partigiane avevano avuto un’intuizione molto importante nel considerare la donna come una risorsa fondamentale per la pace e la giustizia, quindi per la società. Questa intuizione, che pure anticipava di molti decenni la nascita di un vero e proprio movimento femminista, aveva, in realtà, radici profonde nella storia dell'Italia.
Con queste premesse il nuovo lavoro “La semplicità ingannata” analizza alcuni importanti tentativi di emancipazione femminile avvenuti nel nostro paese già nel 1500, immediatamente soffocati e dimenticati. In quel periodo avere una figlia femmina era un problema piuttosto grosso: agli occhi del padre era una parte del patrimonio economico che andava in fumo al momento del matrimonio. Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa, perché poteva essere accasata facilmente, mentre una figlia meno appetibile o con qualche difetto fisico prevedeva esborsi assai più salati. Si dovette perciò porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Dosando sapientemente narrazione e teatro di figura, tra momenti drammatici ed altri di grande ironia, Marta Cuscunà prova a dare voce alle testimonianze di alcune giovani donne che, in quel periodo, lottarono contro le convenzioni sociali, rivendicando libertà di pensiero nei confronti dei dogmi della cultura maschile; e soprattutto libertà di inventare un modello femminile alternativo a quello che da sempre gli uomini appiccicano addosso all’altra metà dell’umanità.
Altra forma di resistenza femminile quella adottata dal personaggio di Ofelia, protagonista di una delle due proposte internazionali in cartellone: il progetto spagnolo “About Ofelia”. Il personaggio dell’eterna innamorata dell’Amleto shakespeariano morta suicida, ha ispirato numerose opere pittoriche e musicali, le quali hanno sempre sottolineato il carattere tragico del personaggio, che da sottomesso e ingenuo simbolo di castità e purezza subisce, per il corso degli eventi e indipendentemente dalla sua volontà, un cambiamento radicale che lo portano ad esiti fatali.
Sebbene non rappresentata in scena, è soprattutto la tragica e romantica morte della ragazza che ha trovato maggiore riscontro nel lavoro degli artisti. Così anche in questo spettacolo l’immagine di lei che svanisce tra le acque è stato fondamentale motivo di interesse per il regista-coreografo spagnolo Jesús Rubio Gamo nel suo personalissimo viaggio poetico attorno a questa figura femminile entrata nel mito.
Come viene percepita Ofelia dalle donne di oggi? Che processo di identificazione crea? E’ considerato un vuoto mito romantico o espressione di una scelta consapevole? Corpi che interpretano la follia, in gesti quotidiani capaci di evocare la perdita di equilibrio, mentre il contatto con la realtà sfugge via tra le mani.
B.motion Teatro si conclude sabato 1 settembre con due appuntamenti ultracontamporanei: Fagarazzi & Zuffellato con “Kitchen of the Future” (ore 21.00 Teatro Remondini) e i francesi Vivarium Studio con “L'effet de Serge” (ore 22.30 CSC Garage Nardini).
Info e prevendita presso Biglietteria Operaestate in via Vendramini 35 a Bassano tel. 0424 524214 - 0424 519811. Info anche 0424 519819 e sul sito www.operaestate.it.
Il 23 novembre
- 23-11-2023Natale con chi vuoi
- 23-11-2023Accension, Please
- 23-11-2023Ragazzi alla pari
- 23-11-2022Pantani in pista
- 23-11-2019Che mozione
- 23-11-2018Segnali di guerra
- 23-11-2018Progetto di cartello
- 23-11-2018Brindo al Brand
- 23-11-2017Zebre in via di estinzione
- 23-11-2017Benvenuti a San Vito
- 23-11-2017Spritzano le idee
- 23-11-2016Il MiBACT premia ancora una volta Operaestate
- 23-11-2014Una Moretti alla spina
- 23-11-2014Titoli di coda
- 23-11-2014La città dei vestiti
- 23-11-2013Sul Carroccio dei vincitori
- 23-11-2013Il peccato originale
- 23-11-2013Caserma Montegrappa: lettera a Cimatti e a Zaia
- 23-11-2013Un sabato all'Ospedale
- 23-11-2013Bassano? Presente!
- 23-11-2013Giustizia padana
- 23-11-2012Primarie Day
- 23-11-2010Gianpaolo Bizzotto: “Vi dico tutto sul Teatro Astra”
- 23-11-2008Spinlab chiama, i Comuni rispondono