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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
La sera bassanese con Peter Cameron
La libreria Palazzo Roberti ha inaugurato il mese di giugno con un incontro solare dedicato all’autore statunitense e ai suoi libri di successo
Pubblicato il 03-06-2012
Visto 2.377 volte
Ospite della libreria Palazzo Roberti, Peter Cameron venerdì ha incontrato il suo pubblico e ha presentato il suo ultimo libro Coral Glynn. Il romanzo segue Quella sera dorata (The City of Your Final Destination) e Un giorno questo dolore ti sarà utile, successi editoriali dai quali sono stati tratti due film, il primo diretto da James Ivory e il secondo da Roberto Faenza, e poi Paura della matematica, tutti lavori tradotti e pubblicati da Adelphi. Lo scrittore ha dialogato in libreria con Vilma Rodeghiero, la traduzione è stata affidata a Eleonora Andretta.
Cameron è ormai considerato un romanziere cult, è stato paragonato, anche nel corso dell’incontro, e tra gli altri, a Salinger, alla Austen, a Golding, associazioni che lui ha bypassato senza compiacimenti dicendo che gli piace leggere, che uno scrittore deve essere prima di tutto un lettore e che i suoi modelli stilistici sono in particolare alcune scrittrici inglesi degli anni ’30, ’40 del secolo scorso.
Nella conversazione in libreria l’autore statunitense ha parlato con generosità del suo modo particolare e vincente di raccontare il ballo mascherato dell’esistenza e ha fornito le coordinate del suo rapporto personale con la scrittura. “Mi piace fare in modo che l’autore del libro sparisca” ha detto, “lo scrittore deve lasciare campo libero ai suoi personaggi, grato di poter vivere, parlare, pensare attraverso di loro.
Peter Cameron a Palazzo Roberti
La possibilità che ha lo scrittore di creare storie, di dare vita a persone anche molto diverse da sé, di immergersi insieme al lettore in atmosfere, luoghi e tempi diversi, arbitrari, è il grande dono che dà la scrittura”. L’atto di creazione di un romanzo si compie in solitudine ma mette in relazione con un mondo fantastico, irreale, che è un ponte con la realtà. Gli piace indagare attraverso le sue storie temi come l’amore, la solitudine, l’incomunicabilità. Personaggio principale del suo ultimo romanzo è una donna sensibile, insicura, in Un giorno questo dolore ti sarà utile il protagonista è un ragazzo disadattato che richiama alla mente prima che il giovane Holden i ragazzini incompresi di deamicisiana memoria, in Quella sera dorata il tema centrale è l’omosessualità. Cameron non ama le etichettature, le classificazioni di genere: “Io faccio lo scrittore, principalmente scrivo, è questo di cui mi occupo, ma mi interesso di altre cose, ho un ruolo attivo anche nel settore dei problemi dell’ambiente e del territorio, faccio parte di associazioni che difendono i diritti delle persone omosessuali, nella mia vita ci sono anche lunghi periodi in cui non scrivo, che dedico all’osservazione e alla lettura”. L'autore nei suoi libri fa un largo utilizzo dei dialoghi: “Il dialogo mi interessa molto, perché mi piace indagare le corrispondenze e le non corrispondenze che ha il linguaggio con il pensiero: le parole non traducono fedelmente, i nostri discorsi sono pieni di omissioni, di interpretazioni, di parole improprie che falsificano i messaggi, spesso è il non detto a essere più importante di quello che si dice”. Scrivendo si mette questa dimensione sotto controllo, lo scrittore è il regista che crea il copione e l’attore, l’artefice del dialogo, allo stesso tempo.
Riguardo ai film che sono stati tratti dai suoi libri, Peter Cameron ha detto che il cinema crea opere a sé, spesso distanti dal mondo del libro che le ha ispirate, la dimensione corale della produzione di un film è già qualcosa di molto lontano dall’attività dello scrittore che opera da solo in una dimensione necessariamente autoreferenziale, ma che assieme alla solitudine regala una libertà davvero impagabile.
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